Da questa mattina, 10 luglio 2017, la proposta di legge contro l’apologia di fascismo presentata dal Pd è all’esame di Montecitorio. Ad annunciarlo in una nota, riportata dalle Agenzie di stampa, è la deputata Dem Vanna Iori. La parlamentare Democratica prova a sfruttare l’onda emotiva provocata dalla notizia e dalle immagini di uno stabilimento balneare di Chioggia, in provincia di Venezia, il ‘Punta Canna’, il cui gestore, Gianni Scarpa, è stato denunciato per apologia di fascismo a causa dei cartelli e delle immagini evocative del Regime e di Benito Mussolini esposte pubblicamente.

Se la nuova legge dovesse passare, ai milioni di nostalgici del nazi-fascismo verrebbe vietato persino acquistare un’icona o un portachiavi raffiguranti il Duce.

Le dichiarazioni di Vanna Iori e il contenuto della legge

Visto l'inqualificabile e spudorato atteggiamento del lido di Chioggia - scrive la deputata Iori - la proposta di legge da oggi all’esame della Camera, presentata dal Pd, appare più che mai necessaria per rafforzare la tutela della democrazia e contrastare con più efficacia la propaganda del regime fascista e nazifascista”. Spiega la Iori che il testo della legge prevede una pena carceraria dai 6 mesi ai 2 anni per chiunque venga sorpreso a propagandare immagini e simboli richiamanti il fascismo e il nazismo.

Per incappare nel nuovo, eventuale, reato di apologia di fascismo 2.0, quindi, basterà anche solo produrre, distribuire, diffondere o vendere oggetti come accendini, portachiavi, tazze, bottiglie di vino e altri gadget raffiguranti personaggi e simboli del nazi-facsismo. Vietate anche le cosiddette “gestualità”, come il saluto romano o quello hitleriano.

Predappio addio?

La deputata del partito di Matteo Renzi spiega che lo scopo di questo provvedimento è quello di “colpire comportamenti come il cosiddetto saluto romano che”, a suo modo di vedere, devono essere considerati veri e propri reati e non innocui atti folkloristici. Stesso giudizio tranchant riservato dalla ‘Torquemada Dem’ nei confronti delle attività commerciali sviluppate intorno “alla vendita e al commercio di gadget, simboli o slogan”.

Insomma, addio alle gite nostalgiche a Predappio con immancabili acquisti a tema.

Gianni Scarpa: ‘Me ne frego’

Come se tutto questo non bastasse, la proposta di legge prevede addirittura una “aggravante di pena” per chi commetta l’illecito attraverso il web. Insomma, conclude la Iori, basta anche con le migliaia di pagine social e i siti internet che inneggiano impunemente al nazi-fascismo. Intanto, come se nulla fosse, Gianni Scarpa, il proprietario ‘fascista’ del Punta Canna di Chioggia, intervistato da Repubblica, dichiara: “Vado avanti e me ne frego”.