Il museo sommerso della Sicilia: cinquemila visitatori per i templi del mare
Tour subacquei alla scoperta di 21 tesori custoditi dal mare. Da Levanzo a Marzamemi, i siti archeologici sott’acqua sono meraviglie siciliane che attraggono ogni anno, nelle stagioni più miti, migliaia di presenze e accrescono il turismo tradizionale del 20%. A scortare i visitatori tra il blu ci sono “ciceroni” d’eccezione: guide turistiche subacquee dei diving center autorizzati che, grazie alle convenzioni con la Soprintendenza del mare, accompagnano gli appassionati a scoprire i resti archeologici marini. Sono oltre cinquemila i turisti subacquei che, ogni estate, si immergono alla scoperta dei siti archeologici tra i fondali.Il sito più visitato è quello di Pantelleria con oltre mille presenze in estate; segue Levanzo con 500 turisti mentre da qualche anno attrae visitatori anche Marzamemi con il suo suggestivo sito delle colonne romane sul fondale, maestosi monumenti di 3 metri di diametro e 8 metri di altezza”. L’ultimo itinerario realizzato dalla Soprintendenza del mare è quello di Noto che è anche quello più profondo e, per questa ragione, riservato solo ai subacquei con brevetto tecnico. Si trova a un miglio e mezzo da Noto, a una profondità di 40 metri, e custodisce meravigliose anfore antiche. E la Sicilia diventa modello: il soprintendente del mare, Sebastiano Tusa, è in Kenya per "insegnare" a creare gli itinerari subacquei a Malindi nell'ambito di un progetto internazionale. (di Isabella Di Bartolo)