Economia

"No a disparità dell'Europa su Alitalia"

Giovannini avverte la Ue. Il nodo degli slot di Linate. Pagati gli stipendi di marzo

"No a disparità dell'Europa su Alitalia"

Anche per marzo i 10.500 dipendenti Alitalia riscuotono l'intero stipendio: il saldo del 50% è stato annunciato ieri dai commissari, con valuta 8 aprile, cioè oggi. È dunque arrivato l'accredito di 24,7 milioni di ristori autorizzati dalla Commissione europea. L'altra notizia positiva riguarda la trattativa con Bruxelles che «non è in stallo», ha assicurato il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini.

Non è fissata ancora la prossima riunione con la commissario Margrethe Vestager, che probabilmente si terrà la prossima settimana. Ma intanto i tecnici sono al lavoro e fanno millimetrici passi avanti. Tra gli aspetti del piano industriale in discussione, il ministro ha citato «i valori da prendere in considerazione ai fini della determinazione degli slot trasferiti, unitamente agli aeromobili acquistati».

Gli slot sono quelli di Linate, dove Alitalia è dominante (70%): l'Ue sostiene che dovrebbe tenerne in proporzione alla flotta acquistata, cioè se rileva il 50% di aerei ha diritto al 50% di slot; replica Ita: gli slot si trasferiscono con il passaggio di proprietà della compagnia, le norme non prevedono riduzioni. Ita ricorda anche il trattamento riservato a Lufthansa e a Air France, che a Francoforte e Parigi Orly hanno dovuto cedere circa il 4-5% delle bande orarie. Facendo riferimento proprio a questi casi e alle generose ricapitalizzazioni autorizzate, Giovannini raccomanda di evitare «disparità di trattamento».

Va tuttavia rilevato che anche nella fase dei ristori Covid la Commissione non è stata benevola nei confronti di Alitalia. La compagnia per i danni subiti a causa della pandemia ha richiesto in tutto 769 milioni di risarcimenti documentati e ne ha ottenuti 296,7: ricordiamo che si tratta di versamenti del governo italiano autorizzati dall'Ue nell'ambito delle norme sugli aiuti di Stato. Il governo in un primo tempo aveva messo a disposizione una capienza complessiva per il 2020 pari a 350 milioni, ma le perdite conteggiate dalla compagnia sono state superiori. Per il periodo 1 marzo-15 giugno 2020 la richiesta è stata di 398 milioni, ne sono arrivati 199; da metà giugno a fine ottobre, la richiesta è stata di 316, autorizzati 73; per il periodo novembre-dicembre, chiesti 55, ottenuti 24,7. Non si può certo dire che madame Vestager sia stata di manica larga, con la concorrenza sempre pronta con ricorsi e carte da bollo. La stessa concorrenza che sta investendo ansiosamente sul mercato italiano trasformato dalla crisi Alitalia in terra di conquista.

Ieri ha fatto risentire la sua voce il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha chiesto al governo «una convocazione delle parti sociali per evitare situazioni di non ritorno».

Poco realistica la posizione della Uil Trasporti, che intima: «La newco Ita deve partire subito con una flotta iniziale almeno doppia rispetto a quella prevista dallo schema di piano industriale, con handling, manutenzione, slot di Linate e brand».

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