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Reintegro ex dipendenti Spo: scoppia la polemica tra M5S e Comune

Sotto accusa la delibera della Giunta che ha istituito un bacino di 65 lavoratori da cui le Partecipate possono attingere. Il deputato grillino Riccardo Nuti: "Operazione clientelare in vista delle elezioni". Totò Orlando: "Lui vuole i licenziamenti, noi garanzie occupazionali"

Scoppia la polemica sulla delibera della Giunta municipale che ha istituito un bacino di 65 lavoratori ex Spo (Società per l’occupazione) da cui le società partecipate possono attingere in caso di necessità. La Spo - società "satellite" della Gesip - è stata liquidata sette anni fa e i dipendenti (assunti nel 2004 con contratti a progetto prorogati fino al 2011) erano rimasti a spasso. Al termine di un lungo iter giudiziario molti di loro hanno vinto una causa che riconosce il reintegro nella società d'origine. Società che però oggi non esiste più. 

Malgrado ciò, l'amministrazione comunale ha deciso di "salvare" ugualmente questi lavoratori inserendoli in un bacino che di fatto ha riperto la corsa all'assunzione nelle aziende partecipate. "Un'operazione che sa di vecchissima politica, dato che parliamo di assunzioni in prossimità della campagna elettorale", ha tuonato il deputato nazionale del Movimento Cinque Stelle, Riccardo Nuti, che ha chiesto "il ritiro immediato di una delibera dal pesante retrogusto clientelare".

"E' allucinante - ha proseguito Nuti - che si tenti questo ennesimo favore a parenti di politici assunti anni fa in una società, senza alcun concorso, poi fallita. Tra i 65 miracolati, non a caso, ci sono ad esempio Massimo La Corte, attuale consigliere della Prima circoscrizione; e Federica Tantillo, figlia del capogruppo di Forza Italia, Giulio. Chissà perché non mi sorprende il suo silenzio, nonostante sia all’opposizione…". Quindi l'affondo nei confronti del sindaco Leoluca Orlando: "Si sente certo della vittoria elettorale - ha affermato il deputato pentastellato - ma questo non gli consente di perpetrare un sistema fondato su sprechi e carrozzoni, anziché porre fine ad esso, come potrebbe benissimo fare. Il giudice, infatti, non ha stabilito che questo personale dovesse andare nelle partecipate".

Contro quelle che lui stesso ha definito "operazioni da Prima Repubblica", Nuti ha ricordato che "la Camera ha approvato una proposta di legge, 'Elezioni Pulite', a prima firma Nesci che, in attesa del voto al Senato, prevede il divieto di assunzione nella partecipate 60 giorni prima e dopo le elezioni. Ma la politica, se vuole cambiare, non deve più attendere, altrimenti è inutile parlare di cambiamento, come continuano a fare Orlando e compagni. Nulla è cambiato da quando, diversi anni fa, il Consiglio comunale di Palermo provò a piazzare questo stesso personale come messo notificatore delle multe. Allora, con l’operazione 'Fiato sul collo' e come semplice cittadino del meetup “Il Grillo di Palermo”, denunciai un favoritismo che oggi si ripete in altra forma e che va impedito. Niente e nessuno ci fermerà, anche in questo caso. E' bene che Orlando ne sia cosciente".

Il sindaco Orlando non ha risposto direttamente. Ci ha pensato però il suo omonimo Salvatore, presidente di Sala delle Lapidi. "Mi dispiace che l'onorevole Nuti, probabilmente distratto da altri argomenti, ignori la legge regionale (20/2016, ndr) sui dipendenti delle società partecipate dei Comuni, che impone la creazione di un bacino di mobilità interaziendale nel quale rientrano di diritto i lavoratori della Spo". 

"Al di là del dato meramente tecnico - ha concluso Totò Orlando - voglio però rivendicare una chiara differenza di vedute e proposte riguardanti le politiche del lavoro e delle società partecipate. Oggi, come già aveva fatto per i lavoratori ex Gesip ed ex Amia, Nuti ha una ricetta tanto semplice quanto agghiacciante: quella del licenziamento per tutti e della mortificazione delle professionalità. Noi abbiamo dimostrato, invece, che i posti di lavoro produttivi devono essere tutelati per dare garanzie occupazionali a migliaia di famiglie e per dare servizi alla città". 

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