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Vaccini, Regione per Regione ecco chi ha frenato di più a Pasqua

di Marco Ludovico

Vaccini: l'Italia tenta la rincorsa, indietro sugli over 70

Domenica 4 aprile effettuate 92.734 somministrazioni, il giorno prima erano state 211.161

6 aprile 2021
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3' di lettura

Le vaccinazioni si fanno con gli orari degli sportelli in banca. Alcune, poche, aperte di sabato. Ma di domenica c’è solo il bancomat. Fuor di metafora, l’andamento della campagna vaccinale contro il coronavirus ormai subisce sempre una battuta d’arresto durante i fine settimana. I dati sono inequivocabili e preoccupanti. Perchè in contrasto con le indicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del commissario straordinario all’emergenza Covid-19, generale Francesco Figliuolo: nel rispetto delle categorie prioritarie, bisogna vaccinare tutti il prima possibile. Ma sul territorio più di qualcuno se la sta prendendo comoda.

Il crollo a Pasqua

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Dopo tutte le raccomandazioni, l’auspicio di arrivare il prima possibile alle 500mila dosi al giorno - un obiettivo di valore nazionale, non va certo a vantaggio di qualcuno - trova a Pasqua un dato vaccinazioni desolante. In base ai numeri Lab24IlSole24Ore, il 4 aprile sono state fatte 92.734 somministrazioni (43.707 Pfizer/BioNTech; 11.552 Moderna; 37.475 AstraZeneca) con un calo del 57% rispetto alle 211.161 del giorno precedente e del 64% in confronto alle 251.663 del venerdì santo. Il lunedì di Pasquetta, nonostante il giorno festivo, una prima ripresa con 160.628 dosi somministrate.

La mappa del vaccino in vacanza
Secondo il data base del ministero Salute, alcuni casi tra le regioni sono clamorosi. In Basilicata il giorno di Pasqua sono state fatte 62 dosi di vaccini. In Molise 72. In Friuli Venezia Giulia sono state 854, in Umbria 857, in Liguria 545. Nella provincia autonoma di Trento, due dosi. E 52 in quella di Bolzano. Molto meglio la Valle D’Aosta, con 274 dosi somministrate domenica scorsa. Anche la Sardegna non corre con sole 401 dosi in più rispetto al sabato prima.

Segno negativo nei fine settimana

L’andamento in calo nei week end è ormai una costante. Domenica 28 marzo sul territorio nazionale si sono fatte 159.703 dosi di vaccini. Il giorno prima erano state 235.279, il venerdì precedente 261.379, quasi 100mila in più rispetto a due giorni dopo. La settimana prima, il 21 marzo, sempre domenica, le dosi ammontavano a 128.464, mentre il sabato e il venerdì erano ai livelli di 172mila unità. E se il 14 marzo, domenica, le dosi erano 104mila circa, il 13 dello stesso mese il totale era 174mila e il 12 arrivavano a 207mila. Segno, insomma, di come la vaccinazione si prende una pausa più che indebita tra sabato e domenica. Stop deciso sul territorio, tra asl e Regioni.

Le dosi disponibili nelle Regioni

Un altro dato in tendenza opposta rispetto a un diffuso dichiarare e sentire riguarda i dati dei vaccini disponibili per le Regioni. Queste ultime a più riprese hanno lamentato la scarsezza delle consegne e delle dosi. Raccontano invece altro i dati aggiornati alle ore 6.30 del 6 aprile del ministero della Salute (https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/) . Le somministrazioni in totale sono state 11.252.066 con un totale di persone vaccinate pari a 3.481.428. Ma le dosi distribuite alle Regioni sono 14.136.480 con una percentuale non esaltante del 79.6% di vaccini fatti rispetto ai consegnati. Calabria e Sardegna fanalini di coda con una percentuale di poco più del 72%.

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Le difficoltà per i medici di medicina generale

La regione Veneto, per esempio, ha fatto marcia indietro sulla sua protesta per una presunta carenza nella consegna dei vaccini. Va aggiunto come uno degli avamposti delle vaccinazioni, i medici di medicina generale, spesso non si trova nelle condizioni migliori per operare. Facciamo un esempio: uno di questi dottori risiede a Roma con lo studio in zona Tor Vergata. Per ritirare le dosi deve andare alla farmacia dell’ospedale Sandro Pertini, ma può volerci anche un’ora in auto se c’è traffico come spesso succede nella capitale. Quando ha terminato, deve riportare il contenitore alla farmacia per prenderne un’altra. La prospettiva non è per niente incoraggiante.

La controtendenza della Difesa

Mentre il 4 aprile crollava il numero dei vaccini somministrati, nei giorni di Pasqua e Pasquetta i militari del 232° reggimento Trasmissioni dell’Esercito hanno allestito il Pvd (presidio vaccinale Difesa) di Avellino. In Campania il 9 aprile se ne aprirà un altro a Maiori, un terzo è previsto a Teano. Tutto nel quadro dell’operazione Eos per la vaccinazione della popolazione civile, voluta dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e sotto la guida del Coi, il comando operativo di vertice interforze diretto dal generale Luciano Portolano.

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