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Alitalia, apertura di Vestager al governo: la gara per passare a Ita non è indispensabile

di Gianni Dragoni

Il dossier Alitalia atterra sul tavolo di Draghi

I ministri Giorgetti, Franco e Giovannini in collegamento con la commissaria europea alla Concorrenza. Il piano prevede il passaggio diretto delle attività di volo alla Newco Ita, con soli 45 aerei

16 marzo 2021
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4' di lettura

Non è indispensabile una gara pubblica per il passaggio da Alitalia alla Newco pubblica Ita. La «discontinuità economica» si deve verificare da un insieme di fattori. È l’apertura fatta ieri dalla commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager. L’esponente di Bruxelles ha incontrato in videoconferenza i tre ministri dello Sviluppo economico, Giancarlo, Giorgetti, Economia, Daniele Franco, e Infrastrutture, Enrico Giovannini.

L’apertura di Vestager
«Sebbene una gara d'appalto pubblica, aperta, trasparente, incondizionata e non discriminatoria sia il modo migliore per stabilire un prezzo di mercato, essa non è un presupposto assoluto per garantire la discontinuità economica” tra la vecchia Alitalia e la Newco statale Ita, ha scritto la commissaria danese, in risposta a un’interrogazione dell’eurodeputato tedesco Andreas Schwab (Ppe) sul dossier Alitalia. Bruxelles «sta analizzando le informazioni fornite dalle autorità italiane» sulla Newco, ha aggiunto Vestager, ricordando che la «discontinuità economica» dev’essere valutata su «una serie di fattori».

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Tempi brevi
L’affermazione di Vestager rappresenta un’apertura importante verso il piano su cui punta il governo italiano, cioè il passaggio diretto delle attività di volo di Alitalia a Ita, senza una gara. «La nostra speranza è che si raggiunga un risultato positivo in un tempo relativamente breve», ha detto Vestager a Rainews24. Un accordo con il governo però non c’è ancora.

Il piano
L’incontro di ieri è Il secondo contatto diretto dopo quello del 5 marzo. Tra i due incontri ci sono stati contatti tecnici tra Roma e gli uffici europei. L’ipotesi su cui punta il governo è il passaggio diretto del ramo di azienda volo di Alitalia a Ita. Inizialmente la Ue aveva chiesto una procedura di gara per la cessione, per ottenere una «discontinuità economica» tra le due società, ma ci vorrebbe troppo tempo per fare una gara. Nel frattempo Alitalia, che ha già pagato in ritardo gli stipendi di febbraio, esaurirebbe i soldi e dovrebbe mettere gli aerei a terra. Il punto da chiarire è a quali condizioni un passaggio diretto delle attività a Ita soddisferebbe le richieste di Bruxelles.

Una mini-compagnia
Si profila una mini-compagnia. Secondo indiscrezioni il piano di Ita, rivisto per tener conto dei rilievi di Bruxelles, prevede una compagnia con solo 45 aerei, anziché i 52 già previsti nel piano di dicembre. Gli addetti potrebbero essere meno di 4mila, rispetto ai 5.200 già ipotizzati nel piano presentato a fine dicembre. Alitalia ha circa 11mila dipendenti, dei quali oltre 6.800 in cassa integrazione da marzo 2020. Resta da decidere la sorte delle attività di handling aeroportuale e della manutenzione. Per queste attività potrebbe esserci una gara, inizialmente resterebbero in Alitalia commissariata e lavorerebbero per Ita con dei contratti di servizio. I sindacati ocnfederali però sono contrari allo «spezzatino».

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A rischio gli stipendi di marzo
Anche il pagamento degli stipendi di marzo è a rischio. I nuovi commissari nominati dal ministro Giorgetti, Daniele Santosuosso e Gabriele Fava, hanno preso in mano il dossier, affiancano Giuseppe Leogrande. I commissari sperano di incassare i residui contributi per i danni Covid per almeno 50 milioni di euro che, fino ai giorni scorsi, non erano stati erogati.

Vestager: «Ottima cooperazione»
Una portavoce della Commissione ha detto che Vestager ha avuto «un altro incontro costruttivo e positivo sul dossier Alitalia» con i tre ministri italiani. Ora «il lavoro continuerà a livello tecnico». Prima dell’incontro virtuale, Vestager aveva detto a Rainews24: «La cosa più importante è che l’ottima cooperazione con il governo italiano continui. Ho avuto un colloquio molto costruttivo con i tre ministeri dieci giorni fa e allo stesso tempo molto lavoro tecnico è stato effettuato. Quindi naturalmente la nostra speranza è che si raggiunga un risultato positivo in un tempo relativamente breve».

Il commissario Ue: «Alitalia ha avuto tanti soldi»
«La ragione per cui siamo qui è che Alitalia faceva gravi perdite prima della crisi del Covid e ha avuto tanti aiuti. Ed è per questo che è essenziale che una nuova azienda abbia un business plan valido», ha sottolineato Vestager, spiegando che occorre passare ad «una situazione dove non solo puoi recuperare i costi, ma puoi anche fare profitto». Quindi ha aggiunto: «Non abbiamo ancora ultimato la valutazione» su eventuali sanzioni, ma «molti soldi sono stati dati ad Alitalia. E naturalmente noi prendiamo tutto in considerazione».

I ministri italiani: Ita deve partire prima dell’estate
«Un colloquio, cordiale e costruttivo, durante il quale le parti hanno riconosciuto i progressi compiuti sul piano industriale di Ita Spa e hanno ribadito la volontà comune di giungere alla definizione di una soluzione equilibrata in tempi brevi». Così una nota congiunta dei tre ministri ha riferito sull’incontro con Bruxelles. «L’obiettivo, che richiede una forte accelerazione nei lavori ed un approccio pragmatico, continua ad essere quello di far diventare Ita Spa operativa il prima possibile, anche in vista della stagione estiva. In questi giorni proseguiranno i lavori dei tecnici dei rispettivi ministeri con quelli della Commissione mentre il prossimo appuntamento dei ministri con la Commissaria Vestager si terrà la prossima settimana».

Giovannini pensa all’«interazione tra Alitalia e Ferrovie»
Il ministro Giovannini ha parlato della «possibile interazione tra Alitalia e Ferrovie» in audizione alle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. «La possibile interazione tra Alitalia e Fs è una pista su cui naturalmente bisognerà lavorare anche perché in altre parti del mondo questo sta avvenendo», ha detto. «Non c'è dubbio che sia un tema su cui Ita e Ferrovie ragioneranno in futuro».

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