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Vaccini, le Regioni puntano ad acquisti in proprio. Perché per ora non possono farlo

Coronavirus, i vaccinati al 15 febbraio 2021

I governatori provano ad accelerare la campagna di vaccinazione. Veneto capofila: ricevute offerte 27 milioni di dosi. Fontana (Lombardia): «Siamo fermi perché aspettiamo il via libera di Roma»

16 febbraio 2021
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3' di lettura

Di fronte a lentezze e penuria negli approvvigionamenti molte Regioni sono pronte ad acquistare autonomamente dosi di vaccino contro il Covid per accellerare la campagna di vaccinazione (che ha superato quota 3 milioni di dosi somministrate). Capofila è il Veneto guidato da Luca Zaia ma la linea è seguita da molti altri governatori che hanno espresso la propria intenzione di compare dosi aggiuntivi disponibili sul mercato. È il caso dell’Emilia Romagna, della Lombardia, del Friuli Venezia Giulia, della Liguria. Ma l’acquisto in autonomia rischia di trasformarsi in un nuovo fronte di scontro tra le Regioni e il governo.

«Siamo fermi - ha spiegato il presidente lombardo Attilio Fontana - perché fino ad ora il Governo non autorizza gli acquisti da parte delle singole Regioni. Noi siamo rispettosi della legge e quindi aspettiamo l’autorizzazione».

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Sulle procedure da seguire, ha spiegato l’assessore piemontese Luigi Icardi, coordinatore salute della Conferenza, «come Conferenza delle Regioni abbiamo chiesto se il Governo possa in subordine autorizzare le Regioni ad agire in conto proprio per approvvigionarsi. Su questo attendiamo il pronunciamento di un comitato paritetico ad hoc istituito» il 9 febbraio.

Veneto

Intanto a dare la caccia al vaccino (4 milioni di dosi il fabbisogno dichiarato all’Aifa) è stato per primo il Veneto che ha svelato anche l’entità delle offerte ricevute: una per 12 milioni e l'altra per 15 milioni di dosi. Quantità che potrebbe interessare due o tre regioni, ha detto Zaia. «Sono proposte sul mercato europeo - ha spiegato il governatore -. Abbiamo chiesto le offerte per iscritto. Nel frattempo abbiamo scritto all’Aifa; ci ha risposto dopo dieci giorni dicendo di parlare con Arcuri, e lo faremo».

Zaia ha ricordato che un comunicato della Commissione Ue chiarisce «che è possibile acquistare vaccini per il proprio territorio. Abbiamo offerte tramite intermediari sul territorio europeo, su vaccini autorizzati da Ema. L’ambito delle trattative è questo». Ha quindi negato il rischio di una “guerra tra regioni” nella campagna per la profilassi anti-Covid: «Se la colpa è quella di cercare vaccini su canali ufficiali e con carte a disposizione anche del commissario, più di essere trasparenti così non so. Abbiamo costi uguali o inferiori a quelli di negoziazione. Io non ho mai incontrato nessuno».

L’asse del Nord

«Stiamo vagliando con Veneto, Emilia Romagna e Lombardia tutte le strade possibili per l’approvvigionamento dei vaccini» ha fatto sapere il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Che però si è mostrato prudente: «Quando avremo un percorso chiaro» sull’approvvigionamento, ha puntualizzato, «chiederemo le autorizzazioni perché non vorrei trovarmi nella situazione in cui li prendiamo e vengono bloccati».

Pure l’Emilia-Romagna si è dichiarata pronta a sondare opportunità autonome di acquisto di dosi vaccinali contro il Covid-19. Lo ha detto l’assessore alla Salute Raffaele Donini, chiarendo che tutto avverrà sempre nel rispetto delle regole e della prassi, che prevede che ogni fornitura di vaccini sia validata da Aifa, e nell’ambito del confronto istituzionale tra Governo e Regioni.

Ma anche il Piemonte si muove. «Abbiamo dato mandato alla società di committenza regionale di cercare tre milioni di pezzi» ha fatto sapere il governatore del Piemonte Alberto Cirio: «Non stiamo ad aspettare Roma».

«Siamo disponibili ad andare sul mercato a reperire vaccini per accelerare la campagna di vaccinazione: per il momento guardiamo con grande attenzione, ma non mi pare che sul mercato vi siano tutte queste possibilità»: è la posizione della Liguria espressa dal governatore Giovanni Toti, che ha la delega alla sanità regionale.

Fontana: «Ma serve l’autorizzazione del governo»

«Noi abbiamo ragionato seriamente attorno» alla possibilità di acquistare i vaccini per la Lombardia in maniera autonoma, ha confermato il governatore Attilio Fontana. «Il problema è che per il momento non si può» perché «bisogna innanzitutto chiedere l'autorizzazione al governo a poter comprare i vaccini autonomamente. Se si dovesse aprire questa ipotesi, saremo pronti».

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