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Mosca espelle tre diplomatici europei con l’accusa di sostegno a Navalny. Berlino convoca l’ambasciatore russo

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Josep Borrell (a sinistra) con Sergej Lavrov (Epa)

Josep Borrell (a sinistra) con Sergej Lavrov (Epa)

L’espulsione di tre diplomatici accusati di aver partecipato a una manifestazione pro-Navalny suscita la protesta delle cancellerie europee

5 febbraio 2021
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2' di lettura

Alta tensione tra Mosca e Bruxelles per il caso Navalny. La Russia ha convocato al ministero degli Esteri gli ambasciatori di Svezia, Polonia e Germania e ha consegnato loro una nota di protesta per la partecipazione di alcuni loro diplomatici alle “proteste illegali” del 23 gennaio scorso, a Mosca e San Pietroburgo a sostegno di Aleksej Navalny, il leader dell’opposizione in carcere dove deve scontare una pena di 2 anni e 8 mesi.

I diplomatici in questione sono stati dichiarati “persona non grata” e dovranno lasciare la Russia “nel prossimo futuro”. Lo riporta una nota del ministero sul suo sito.

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Proteste in tutta Europa

La mossa ha suscitato una condanna unanime da parte delle cancellerie europee, a partire dal capo della diplomazia Ue Josep Borrell che si trova proprio a Mosca dove ha incontrato il collega Lavrov per cercare di ricucire i rapporti tra Ue e Russia. Il ministero degli Esteri tedesco ha convocato l'ambasciatore russo a Berlino, Angela Merkel ha parlato di mossa «ingiustificata». La Polonia ha avvertito che l'espulsione dei propri diplomatici potrebbe danneggiare i rapporti tra i due Paesi. Proteste anche dall’Eliseo. Il ministro degli Esteri britannico Raab ha scritto su twitter che l’espulsione dei tre diplomatici è «un rozzo tentativo di distrarre l’attenzione dalla repressione di esponenti dell’opposizione, manifestanti e giornalisti».

Prima della notizia dell’espulsione dei diplomatici Borrell aveva auspicato l’approvazione del vaccino russo Sputnik da parte dell’Agenzia Europea del farmaco, spiegando che potrebbe colmare le carenze di dosi di cui soffre attualmente l’Unione Europea.

La partita Nord Stream 2

Il caso diplomatico si incrocia con la partita Nord Stream 2, il gasdotto russo che divide Francia e Germania. Oggi Angela Merkel e Emmanuel Macron si sono parlati per appianare le differenze sul controverso progetto prima dei colloqui con il presidente americano Joe Biden, molto critico nei confronti della pipeline che a suo avviso aumenta la dipendenza energetica europea dalla Russia.“Su questo progetto, che è quasi finito, nulla sarà annunciato senza uno stretto coordinamento franco-tedesco”, ha detto Macron. “Quello che vogliamo è continuare a lavorare insieme su una strategia energetica europea”.

Nord Stream, guidato dalla russa Gazprom, è sotto sanzioni degli Stati Uniti ed è stato criticato anche dalla Francia mentre la Germania, principale beneficiaria del progetto, lo ha sempre difeso.

Farnesina, seria preoccupazioni per espulsione diplomatici

«L'Italia esprime seria preoccupazione per l'espulsione di diplomatici europei a Mosca e solidarietà con i Paesi Europei colpiti da questo grave provvedimento. Sulle asserite violenze in Italia contro manifestanti e giornalisti, attendiamo una smentita». È il tweet della Farnesina nella quale si fa riferimento ad un passaggio delle dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov oggi in conferenza stampa con Borrell in cui è stata citata l'Italia.

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