Il piano di salvataggio

Alitalia, per salvare il decollo di Ita il governo gioca la carta del fondo biglietti

La proposta verrà presentata domani 30 giugno dai ministri Giorgetti e Franco all’eurocommissaria Vestager

di Gianni Dragoni

(REUTERS)

4' di lettura

Il governo gioca l’ultima carta per far decollare Ita, la nuova società pubblica che dovrebbe prendere il posto di Alitalia. Domani sera (30 giugno) l’incontro in videoconferenza tra i ministri Giorgetti e Franco e l’eurocommissaria Margrethe Vestager. Per l’ultima questione aperta, il divieto voluto dalla Ue di usare i biglietti venduti da Alitalia per i voli futuri di Ita, il governo propone di creare un fondo con i proventi del prevenduto, da utilizzare anche per volare con altri vettori nel momento in cui Alitalia cesserà l’attività. E’ previsto anche un nuovo finanziamento pubblico alla vecchia compagnia, per continuare l’attività almeno fino a ottobre, quando dovrebbero cominciare i voli della nuova compagnia.

I voli di Ita possibili da fine ottobre

Non c’è ancora una data certa per il decollo dei voli di Ita. Dipende da quando ci sarà l’autorizzazione finale di Bruxelles. L’incontro con i ministri Giancarlo Giorgetti (Mise) e Daniele Franco (Mef) è domani alle 19. Se la proposta verrà accettata da Vestager, l’accordo potrebbe essere formalizzato a breve, nel giro di poche settimane. Alcuni osservatori ritengono che, in caso d’intesa, la data più realistica per il decollo di Ita sarebbe la fine di ottobre, con l’avvio della stagione invernale del trasporto aereo.

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Come funziona il fondo biglietti

La proposta per Bruxelles è stata decisa lunedì sera nella cabina di regia del governo, a Palazzo Chigi. Non è stato spiegato in dettaglio come funzionerebbe la proposta del fondo. Potrebbe funzionare così: il “prevenduto ma non volato” di Alitalia costituirebbe un fondo protetto, i clienti che hanno comprato biglietti Alitalia potrebbero usare le risorse per sostituire al biglietto della compagnia che avrà cessato le operazioni con biglietti di un’altra compagnia, non solo di Ita. Il governo ritiene che venga rispettata la richiesta di Bruxelles della discontinuità economica tra Alitalia e Ita. In pratica, è da vedere se sarà così. Se per esempio il biglietto acquistato è per una rotta su cui vola solo Alitalia e su cui volerebbe solo Ita, la possibilità di acquistare al suo posto un biglietto di un’altra compagnia sarebbe solo teorica.

Buco nei ricavi

Il divieto di usare i biglietti di Alitalia per Ita crea un buco nei potenziali ricavi della nuova compagnia e disincentiva i clienti dall’acquisto di biglietti Alitalia per i prossimi mesi. La stessa compagnia commissariata non ha programmato e messo in vendita voli a partire dalla stagione invernale (cioè da fine ottobre), perché sa che poi dobvrebbe rimborsarli. Questa situazione crea un vantaggio per le compagnie concorrenti, che invece hanno già aperto le prenotazioni per la prossima stagione invernale.

L’estate è perduta

Se riuscirà a decollare in ottobre, Ita partirà con dieci mesi di ritardo rispetto al programma iniziale, che era di volare da gennaio scorso. L’estate è già perduta per Ita. La curva del mini-rialzo dei passeggeri e dei ricavi nei cieli italiani, atteso nel periodo tra metà giugno a settembre, viene intercettata dai concorrenti stranieri. Il traffico è in ripresa, anche se rimane ampiamente sotto i livelli pre-Covid. In maggio i passeggeri in tutti gli aeroporti italiani sono stati -81% rispetto allo stesso mese del 2019.

Quattordicesima non pagata

La vecchia compagnia arranca. Pochi voli, pochi soldi in cassa, buste paga in ritardo ormai fisiologico. Per il terzo mese consecutivo in giugno c'è un ritardo dei pagamenti. I tre commissari sono riusciti a pagare puntuali almeno gli stipendi, venerdì 25 giugno, ma i dipendenti non hanno ricevuto la quattordicesima. Si prevede che sarà erogata nei primi giorni di luglio, dipende da quando i commissari avranno la liquidità necessaria con i fondi assegnati dal governo.

Alleanza, rimandata la scelta tra Lufthansa e Delta

È rimandata anche la scelta dell'alleanza, tra il polo guidato da Delta Air Lines, con Air France-Klm in Europa, oppure Lufthansa, che include United negli Stati Uniti. L'.a.d Fabio Lazzerini aveva annunciato mesi fa che la scelta del partner sarebbe stata fatta a fine giugno. Ma l'incertezza sui tempi del decollo e su come sarà Ita (non si sa quanti aerei avrà, 47 nell'ultima versione del piano, e quali rotte farà) fanno slittare le decisioni.

Altavilla nuovo presidente

Di questo dossier si occuperà in prima persona il nuovo presidente esecutivo di Ita, Alfredo Altavilla, indicato dal Mef il 17 giugno e già nominato, «garantirà un prezioso apporto esecutivo allo sviluppo della società, con particolare riferimento alla strategia, alla finanza ed alle risorse umane», ha detto il Mef. Altavilla mantiene gli incarichi precedenti, rimane presidente di Recordati e senior advisor di Cvc Capital Partners.

I tagli alla flotta e gli esuberi

Rimane un riserbo fitto su quella che sarà la vera consistenza della flotta e dei dipendenti di Ita. La compagnia sarà molto ridimensionata rispetto all’Alitalia commissariata. L’ultima versione conosciuta del piano prevede al decollo 47 aerei passeggeri, metà della flotta che a gennaio era di oltre 95 aerei. Con questa configurazione i dipendenti sarebbero 3.000-3.500, rispetto agli oltre 10mila attuali. Il piano di Lazzerini prevedeva che dal secondo anno, il 202, la flotta sarebbe aumentata a circa 80 aerei e di conseguenza anche l’organico sarebbe cresciuto. Essendoci stato uno slittamento dei tempi, è da vedere come questo inciderà sull’ultima versione del piano che Bruxelles deve autorizzare.

Gare per vendere manutenzione e handling

Le attività di volo passeranno direttamente da Alitalia a Ita, con una trattativa diretta. Ita dovrà acquistarle, ma senza una gara. Ci sarà invece una gara per vendere le attività di manutenzione e i servizi aeroportuali (handling). Quindi uno spezzatino. Secondo le intese preliminari con la Ue, Ita potrà partecipare alle gare e avere la maggioranza dei servizi di handling. Per la manutenzione la maggioranza dovrà essere di terzi. Ci sono contatti per cedere la manutenzione alla società Atitech presieduta da Antonio Lettieri.

Il marchio

Il marchio Alitalia è un’altra questione posta dalla Ue. Nelle scorse settimane il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha detto che il marchio dovrebbe essere conservato dalla nuova compagnia. Adesso si attende il verdetto finale di Bruxelles.


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