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Alitalia, come funzionerà la gara per vendere il marchio

di Gianni Dragoni

Accordo con l'UE su Alitalia, Ita parte con 52 aerei

I commissari stanno preparando il bando con i requisiti per la partecipazione. Ita è interessata al «brand», ma potrebbero partecipare anche altri vettori

22 luglio 2021
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4' di lettura

Nello spezzatino di Alitalia c’è anche il marchio. La futura compagnia pubblica Ita, infatti, non può comprare il marchio direttamente dai commissari di Alitalia insieme alle attività di volo. Il cosiddetto «brand Alitalia» dovrà essere messo in vendita con una gara «aperta, trasparente e non discriminatoria», secondo i principi fissati dalla Commissione europea nel negoziato con il governo che ha portato, il 15 luglio, all’accordo sulle condizioni per dare il via a Ita. Come sarà fatta la gara e quali saranno le condizioni non è ancora stabilito. In astratto potrebbe comprarlo anche un’altra compagnia, diversa da Ita che è molto interessata ad averlo.

C’è molta strada da fare

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Ita prevede di fare i primi voli venerdì 15 ottobre, ma c’è ancora molta strada da fare per essere pronta al decollo. Tra l’altro la Commissione europea non ha pubblicato il testo della decisione che autorizza la nascita operativa di Ita. C’è una lettera ufficiale inviata il 15 luglio al governo, ma non è pubblica. Poiché la nuova compagnia prenderà il posto di Alitalia, prima dell’avvio dovranno essere revocati il certificato di operatore aeronautico (Coa) di Alitalia e la licenza di volo e i medesimi titoli dovranno essere assegnati alla nuova società, che è interamente controllata dal ministero dell’Economia. Per ora Ita non è una compagnia aerea, solo una società con poco più di 30 dipendenti, senza attività.

I bandi di gara

I commissari di Alitalia, il senior Giuseppe Leogrande, in carica dal 12 dicembre 2019, Gabriele Fava e Daniele Santosuosso sono arrivati con questo governo il 5 marzo, devono preparare i bandi di gara per almeno tre procedure di cessione: il marchio, le attività di handling aeroportuale (con più di 3mila dipendenti), la manutenzione (oltre mille lavoratori).

Per Ita il brand è «imprescindibile»

Secondo fonti finanziarie, la gara per il marchio dovrebbe essere fatta con una certa rapidità, perché Ita è interessata a comprarlo e vorrebbe averlo prima del decollo dei primi voli. È una gara importante e delicata, benché sia forse più semplice delle altre perché non sono coinvolti lavoratori. Nel comunicato del consiglio di amministrazione del 15 luglio, che ha approvato «le linee» del piano industriale 2021-2025 con le variazioni richieste dalla Commissione europea, Ita su questo punto ha detto: «Il brand Alitalia sarà ceduto attraverso una gara pubblica, bandita e gestita da Alitalia in amministrazione straordinaria, alla quale Ita parteciperà in quanto ritiene il brand imprescindibile nella realizzazione del piano industriale».

Chi può partecipare alla gara

Uno dei punti chiave è come saranno stabiliti i requisiti per la partecipazione alla gara, cioè chi potrà partecipare. Per evitare eventuali operazioni speculative o di disturbo, il bando dovrebbe prevede che l’acquirente sia una compagnia aerea, ma anche stabilirne le caratteristiche, le dimensioni e il perimetro di attività. Ita non è ancora una compagnia aerea, finché non avrà Coa e licenza rilasciati dall’Enac. Il bando, come quelli delle altre gare, sarà soggetto a uno scrutinio della direzione Concorrenza della Commissione Ue, perché sia coerente ai requisiti di trasparenza e non discriminazione.

L’ipotesi Ryanair

Secondo fonti del settore anche comapgnie come Ryanair o altri operatori sul mercato italiano potrebbero essere interessati a comprare il marchio Alitalia, per integrarlo nella loro attività. Nessuna compagnia finora ha dichiarato interesse. Se ci fosse più interesse potrebbe aumentare il valore per il marchio e nell’amministrazione straordinaria entrerebbero più soldi.

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Valore contabile 150 milioni

Lo scorso aprile in un’audizione alla Camera Leogrande ha detto che il marchio ha un valore contabile di 150 milioni. Non dovrebbe essere venduto per un prezzo inferiore a questa cifra. Il prezzo però potrebbe essere più alto se partisse una gara ai rilanci.

Le idee di Leogrande

Secondo fonti autorevoli Leogrande vorrebbe calibrare il valore del «brand» agli slot che avrà Ita. Il commissario, che non fa dichiarazioni alla stampa, immagina il valore anche in correlazione al perimetro dell’attività di volo che Ita acquisirà con trattativa diretta dall’amministrazione straordinaria. Il ramo d’azienda «aviation» è l’unico che Ita potrà acquisire dai commissari tramite una negoziazione diretta, senza gara. Ci sarà però un negoziato sul prezzo che Ita dovrà pagare per questo ramo d’azienda. Secondo stime ufficiose il valore del ramo «aviation» sarebbe sui 400 milioni di euro. In parte potrebbe essere pagato da Ita anche con l’accollo di debiti.

Il dominio internet Alitalia

Nella lettera della Commissione Ue al governo del 15 luglio c’è scritto che la nuova società potrà utilizzare il dominio internet di Alitalia solo dopo averne comprato il marchio e solo dopo che la vecchia compagnia avrà chiuso le attività. Un equilibrio delicato di pesi e contrappesi.

Stipendi e cigs

I commissari hanno comunicato ai sindacati che questo mese gli stipendi saranno «erogati secondo le consuete tempistiche», cioè il 27 del mese. I commissari hanno detto che, in previsione della scadenza della cigs fissata per il prossimo 23 settembre, avvieranno a breve la procedura di richiesta di proroga per i successivi 12 mesi. Alitalia ha 10.106 dipendenti, di cui oltre 6.800 in cassa integrazione, in gran parte a rotazione, ma ci sono poco circa 160 i lavoratori in cigs a zero ore. La situazione più pesante.

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