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Alitalia-Ita, la via crucis verso la nuova compagnia

di Gianni Dragoni

Alitalia, i sindacati sul piede di guerra contro l'accordo su Ita

La nuova compagnia pubblica non potrà volare prima di metà novembre. Il negoziato del governo con la Ue non è concluso

6 luglio 2021
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3' di lettura

Il decollo di Ita, la nuova Alitalia, è rimandato al 15 novembre. È l’ultima data prevista, ma non ancora una certezza. Quest’estate volerà, poco, la vecchia Alitalia. La compagnia ha pochi soldi e quindi fa pochi voli, per non esaurire tutta la liquidità e per evitare di dover mettere gli aerei a terra. Il percorso da Alitalia a Ita è una via crucis.

La Ue autorizza 39,7 milioni di indennizzi per il Coronavirus

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I soldi ad Alitalia arrivano con il contagocce. Il 2 luglio la Commissione Ue ha autorizzato l’erogazione di ulteriori 39,7 milioni di euro di fondi pubblici, ristori per compensare i danni subìti per il Coronavirus, tra il primo marzo e il 30 aprile 2021. I commissari sono riusciti a pagare gli stipendi di giugno puntuali, ma non la quattordicesima, che è stata saldata solo ai primi di luglio.

Gli incontri con la commissaria Vestager

Intanto non è chiusa la trattativa tra il governo e la Commissione Ue per sbloccare la partenza della Newco pubblica Ita. Dopo l’intesa di principio raggiunta il 26 maggio, c’è stato un altro incontro il 30 giugno, in videoconferenza tra Roma e Bruxelles. Ma neppure questo è stato conclusivo. I ministri dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e dell’Economia Daniele Franco continuano a lavorare al dossier, per rispondere alle richieste dell’eurocommissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager.

Il fondo biglietti, dotato di 100 milioni

L’ultimo ostacolo era costituito dalla questione dei biglietti «prevenduti ma non volati» di Alitalia. La Ue non vuole che vengano usati per volare con Ita quando Alitalia cesserà l’attività, per rispettare il principio della «discontinuità economica». Il 30 giugno il governo ha varato per decreto legge la misura con la quale ritiene di dare soddisfazione a Bruxelles. Si è deciso di costituire un fondo biglietti dotato di 100 milioni per il 2021, presso il Mise. Il fondo, dice il decreto, è «diretto a garantire l’indennizzo dei titolari di titoli di viaggio e voucher emessi dall’amministrazione straordinaria (...) e non utilizzati alla data del trasferimento dei compendi aziendali» a Ita.

Bruxelles vuole approfondire

Di fronte alla proposta italiana, illustrata dai ministri Giorgetti e Franco in videoconferenza, Vestager ha detto che deve approfondire il testo con i funzionari della direzione generale per la Concorrenza, la temuta «Dg comp». Nel frattempo il decreto, che contiene anche altre misure (tra cui il cashback e i licenziamenti), è arrivato alla Camera.

Handling e manutenzione

Sugli altri punti di discussione sembra che sia stata raggiunta un’intesa. Ita potrà acquisire il ramo d’azienda con le attività di volo di Alitalia dai commissari, a trattativa diretta, senza che si debba aprire una gara, che richiederebbe tempi molto lunghi. Per le attività di manutenzione e handling invece i commissari dovranno fare gare di vendita, aperte e trasparenti. Ita non potrà avere la maggioranza della manutenzione, per la quale ci sono dei contatti con la Atitech di Napoli. Ita potrà acquisire la maggioranza dei servizi di handling, in gran parte concentrati all’aeroporto di Fiumicino, se farà un’offerta migliore degli altri pretendenti.

Il riserbo su flotta e tagli

Quello che rimane coperto da riserbo è il perimetro in dettaglio di Ita. Che al decollo dovrebbe essere una mini-compagnia. L’ultima versione del piano fatto dall’a.d. Fabio Lazzerini prevedeva il decollo ad aprile 2021 con 47 aerei passeggeri (circa metà della flotta attuale di Alitalia), ai quali corrispondono circa 3.000-3.500 addetti, sugli oltre 10mila di Alitalia.

Settemila esuberi potenziali

Se questa fosse la dimensione ci sarebbero circa 7mila esuberi. Il piano prevede una crescita della flotta nel secondo anno e, in proporzione, dei dipendenti. Poiché nel frattempo il decollo è slittato, l’ultima data prevista in via ufficiosa è il 15 novembre prossimo, il piano industriale dovrebbe essere modificato.

L’impatto di Altavilla

Sul nuovo piano dirà la sua anche il nuovo presidente esecutivo, Alfredo Altavilla, scelto dal premier Mario Draghi e dal Mef al posto del presidente part time Francesco Caio, che è a.d. di Saipem. Altavilla arriva con l’aura e i poteri del numero uno. Perché lo ha scelto il nuovo governo e perché, ha detto il Mef, «garantirà un prezioso apporto esecutivo allo sviluppo della società, con particolare riferimento alla strategia, alla finanza ed alle risorse umane».

Lo sciopero

Oggi, 5 luglio, c’è uno sciopero nazionale di 24 ore del trasporto aereo proclamato da confederali, Ugl e Cub Trasporti per la crisi del settore. Al centro dello sciopero c’è la crisi di Alitalia e lo stop di Air Italy.

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La trattativa sul personale e sul nuovo contratto

Un altro punto aperto prima del passaggio da Alitalia a Ita è la trattativa con i sindacati sul personale. Non c’è da decidere solo quanti dipendenti passeranno da Alitalia a Ita, ma c’è da discutere anche un nuovo contratto di lavoro. I sindacati non vogliono che ci siano esuberi. Si annuncia un confronto serrato, che probabilmente coinvolgerà anche il governo. Ita vorrebbe assumere anche nuovo personale, non solo ereditare lavoratori di Alitalia. Ita vuole applicare un nuovo contratto, con regole più flessibili e un costo medio effettivo inferiore a quello di Alitalia. Che significherebbe stipendi più bassi.


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