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Il Bitcoin è arrivato a perdere fino al 15,1% nella notte tra sabato 18 e domenica 19 aprile, scendendo a quota 51.708,51 dollari, segnando il peggior calo intraday da febbraio. Nella mattinata di lunedì 19 aprile la criptovaluta ha poi recuperato terreno (circa il 2%) collocandosi intorno ai 57mila dollari.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, il brusco calo di domenica è da attribuire alle indiscrezioni secondo cui il Tesoro Usa potrebbe avviare un giro di vite sul riciclaggio di denaro sporco attraverso il mercato delle criptovalute.
Più precisamente, il dipartimento del tesoro americano starebbe per inviare a grandi istituti finanziari avvisi di garanzia con l’accusa di riciclaggio tramite cripotvalute. Ethereum, la seconda maggiore valuta digitale dopo il Bitcoin, è arrivata a cedere quasi il 18% prima di pareggiare le perdite.
Appena qualche giorno fa, mercoledì 14 aprile, il Bitcoin era arrivato a segnare un nuovo record a 64.869 dollari in concomitanza con lo sbarco al Nasdaq di Coinbase, la più grande piattaforma per lo scambio di cripotvalute.
Oggi la capitalizzazione del Bitcoin ha superato i 1.000 miliardi, dopo che nell'ultimo anno ha registrato una crescita di oltre l’800%.
Non è stato solo il Bitcoin a scivolare pesantemente. L'Ether è crollato fino a -18%, il Ripple -19% e il Litecoin è affondato del 18%. Unica nota positiva il Dogecoin, balzato del 30% e molto positivo nelle ultime 24 ore (+15%). Tutto questo, secondo molti esperti, non placherà la febbre degli investitori. Ma per ora la mania delle criptovalute continua. Proprio Dogecoin, un token creato per scherzo, venerdì è quasi triplicato fino a raggiungere un valore di mercato di circa 50 miliardi di dollari. Con una domanda talmente vivace che gli investitori che cercavano di scambiarla su Robinhood hanno bloccato il sito.
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