Il piano di salvataggio

Alitalia-Ita, il conto degli esuberi: subito 7.300, ma potrebbero scendere a 4.500

La nuova compagnia prevede di decollare il 15 ottobre con 2.800 addetti e 52 aerei. Alitalia oggi ha 10.106 dipendenti

di Gianni Dragoni

(ANSA)

4' di lettura

Ita, la nuova Alitalia, ha messo finalmente le cifre sul tavolo. E la cruda realtà dice che la mini-compagnia, foraggiata da soldi pubblici, prevede di decollare il prossimo 15 ottobre con circa 2.800 dipendenti. La società dice che «avvierà le proprie operazioni con un numero di dipendenti pari a 2.750-2.950, che salirà a fine piano (2025) a 5.550-5.700 persone». Questo vuol dire che ci saranno migliaia di esuberi rispetto all’attuale organico di Alitalia, che ha 10.106 dipendenti, di cui oltre 6.800 in cigs a causa del Covid.

Esclusi da Ita 7.350 lavoratori

Quanti sono gli esuberi? Se facciamo una sottrazione tra la compagnia in amministrazione straordinaria e il numero minimo dei futuri assunti da Ita, c’è una differenza pari a 7.356 lavoratori. Questi sono i potenziali esuberi immediati, che resteranno nella vecchia Alitalia quando la società cesserà i voli per trasferite il ramo «aviation» a Ita. La data prevista per la transizione è il 15 ottobre prossimo, se sarà rispettata la tabella di marcia. Il 15 luglio il governo ha annunciato che c’è un accordo con la Commissione Ue, dopo sette mesi di negoziato, l’intesa deve ancora essere pubblicata e formalizzata.

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Handling e manutenzione

Che fine faranno i lavoratori che restano in Alitalia? Una parte continuerà a lavorare nei servizi, sono i dipendenti dell’handling, oltre 3mila, in larghissima parte all’aeroporto di Fiumicino, forniscono i servizi di check in ad Alitalia e ad altre compagnie. Con la riduzione del traffico a causa del Covid molti sono in cassa integrazione. La loro attività di assistenza proseguirà, nei limiti dei voli che verranno fatti nei prossimi mesi, ancora inferiori al periodo pre-pandemia. Un altro gruppo di lavoratori è nella manutenzione, più di mille, in gran parte a Fiumicino. Anche loro continueranno a fare la manutenzione degli aerei Alitalia, a ritmo ridotto causa Covid.

Lo spezzatino

La Ue ha stabilito che queste due attività devono essere vendute dai commissari di Alitalia con procedure separate, «aperte, trasparenti e non discriminatorie». Questo vuol dire, almeno sulla carta, che anche altri soggetti diversi da Ita potranno candidarsi per comprare queste attività, che verranno collocate in due nuove società. Per questo i sindacati parlano di spezzatino. Ita potrà acquisire la maggioranza della società dell’handling, insieme ad altri soci. Ci sarebbero sei pretendenti per l’handling, secondo indiscrezioni. Nella manutenzione invece Ita, ha stabilito la Ue, potrà avere solo una quota di minoranza. Per quest’attività c’è l’interesse della napoletana Atitech di Antonio Lettieri.

Appalti esterni

Fino al completamento delle gare di vendita, queste attività lavoreranno per Ita con contratti di servizio, come se fossero appalti dati all’esterno. I lavoratori di queste attività non saranno esuberi, quantomeno non tutti. Ma non passeranno neppure nella «nuova» Alitalia. Ita ha detto che, qualora si aggiudicasse le gare bandite dai commissari per handling e manutenzione, è previsto a conclusione del piano, nel 2025, l’impiego di un massimo di 2.650-2.750 risorse per la parte handling e di 1.100-1.250 risorse nell’area manutenzione. Sono stime riferite al 2025, prima di allora molte cose potrebbero cambiare. E la storia di Alitalia insegna che di solito il consuntivo è peggiore delle previsioni.

La flotta di Ita

Torniamo a Ita. La nuova compagnia a metà ottobre decollerà con 52 aerei, circa la metà dell’attuale flotta di Alitalia. Prevede di ampliare l’attività dall’anno prossimo, dice che nel 2022 «la flotta crescerà fino a 78 aerei», 26 in più di quest’anno. Pertanto Ita avrà bisogno di più personale, non ha detto quanti lavoratori avrà l’anno prossimo. Facendo una semplice proporzione, se ci sarà un aumento del 50% degli aerei, ci potrebbe essere un aumento della stessa percentuale dei dipendenti, cioè ulteriori 1.400, potrebbero diventare 4.200 gli assunti nel 2022.

Nuovo contratto più flessibile

Se Ita rispetterà le previsioni e riuscirà ad espandere l’attività, il numero degli esuberi potrebbe pertanto diminuire gradualmente. C’è però un altro elemento da considerare. Ita vuole assumere anche nuovo personale all’esterno di Alitalia, pertanto ai nuovi assunti non corrisponderanno altrettanti minori esuberi. Ci sarà un nuovo contratto di lavoro, «che assicuri maggiore competitività e flessibilità nel confronto con altri operatori del settore», dice Ita. Questo vuol dire stipendi più bassi, a parità di condizioni. Il contratto deve essere negoziato con i sindacati.

Nel 2025 gli esuberi potrebbero scendere a 4.500

In conclusione, capire quanti saranno gli esuberi è complicato da queste incognite. Dipende anche se Ita riuscirà a stare sul mercato, considerando che la concorrenza delle low cost e delle altre compagnie aumenterà e che Ita sarà una piccola compagnia. Subito ci saranno 7.356 lavoratori di Alitalia che resteranno fuori dalla nuova compagnia. Se verranno rispettate le previsioni, nel 2025 Ita avrebbe il doppio degli addetti, 5.550-5.700 e la differenza rispetto all’attuale organico di Alitalia si ridurrebbe a circa 4.556 esuberi. Senza considerare le assunzioni dall’esterno, che farebbero aumentare gli esuberi di Alitalia.

La manifestazione di Cub Trasporti e Usb

I sindacati confederali hanno definito «inaccettabile» il piano di Ita, ma non hanno avviato azioni di protesta. Invece le sigle più piccole, Cub Trasporti e Usb, hanno organizzato una manifestazione di protesta a piazza San Silvestro per oggi 20 luglio alle 10, insieme ad AirCrewCommitte e Navaid. «Con il governo dei migliori, Alitalia diventa poco più di una compagna privata. Su 10.500 lavoratori, 7mila restano a casa», ha detto Antonio Amoroso, segretario nazionale Cub Trasporti, a Radio Cusano Campus.

Il ruolo di Lufthansa e Delta-Air France

«Si sta preparando il bocconcino da regalare alla concorrenza, a Lufthansa o a Delta-Air France», ha osservato Amoroso. «Il numero degli slot su Fiumicino e Linate viene ridimensionato, ci sarà un cospicuo taglio di rotte e destinazioni. Alitalia verrà divisa in 3 tronconi, diventa poco più di una compagnia privata. È un drammatico ridimensionamento. Dire che fra 5 anni aumenteranno gli aeromobili e il personale a nostro avviso è come scrivere sull’acqua».

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