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Operazione Alitalia, altolà di Sea

di Vincenzo Chierchia

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(IMAGOECONOMICA)

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Brunini: bene il rilancio ma senza protezionismo, serve una compagnia per collegare l’Italia al mondo - Boom del cargo

25 maggio 2021
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2' di lettura

«Ben venga il salvataggio e il rilancio di Alitalia ma non devono esserci politiche protezionistiche. Noi abbiamo bisogno di compagnie internazionali per collegare l'Italia al mondo» ha affermato l'ad di Sea, Armando Brunini, intervenendo all'evento
organizzato da Assolombarda, “Il futuro delle infrastrutture per un'Europa
piu' vicina - Vent'anni dell'Osservatorio Territoriale Infrastrutture”. «A me sembra che il governo punti molto sulla compagnia, ritenendo che con il suo rilancio si risolverà il problema della connettività intercontinentale del Paese. Alitalia da anni ha una flotta molto piccola per quanto riguarda il segmento intercontinentale. Sembrerebbe che la
flotta della nuova Alitalia sempre per l'intercontinentale sarà ancora
piccola» ha aggiunto Brunini come riporta la DJ. «Il rilancio di Alitalia non risolverà il problema della connettività intercontinentale. Il Paese non avrà un vettore di riferimento per il lungo raggio» ha specificato l’ad di Sea. Parole chiare alla vigilia dell’incontro a Bruxelles tra il ministro Giorgetti e la commissaria Ue Vestager.

Parole anche preoccupate per gli scenari del settore e le dimensioni necessarie per competere, sia per i vettori che per le società di gestione aeroportuale che avrebbero bisogno di flessibilità sugli slot oggi inutilizzati per poter amplificare il rilancio del traffico.

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«Prevediamo che il ritorno alla normalità sarà molto lungo. I nostri scenari ci dicono che torneremo ai volumi pre-Covid probabilmente non prima del 2024-25» ha aggiunto Brunini nel corso della presentazione dei risultati dell'Osservatorio. «Probabilmente - ha aggiunto - un mercato diverso con un mix diverso di passeggeri con meno business e più leisure. Ci aspettiamo un rimbalzo forte dei viaggi per vacanza o per andare a trovare parenti in giro per il mondo. La pandemia è un dramma su scala planetaria. La nostra industria, è indubbio, sta nel triste podio dei settori più colpiti. Oggi dove registriamo i primi, timidi, movimenti con il segno più, siamo a circa -80% secondo i dati dei nostri aeroporti di ieri. È' ormai un anno e mezzo che lavoriamo al 10%-15% della nostra capacità».

Brunini ha infine ricordato che, per quanto riguarda il cargo aereo, «nei primi 3-4 mesi del 2021 Malpensa ha fatto +30% in un mercato generale italiano che più o meno è rimasto stabile, significa che la quota del Nord Italia è schizata dal 50% al 70%. Vedremo se si tratta di un rimbalzo destinato a consolidarsi».


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