Congiuntura

Milano ritrova la crescita. Aumentano le nuove imprese e il valore aggiunto

Dopo il forte calo del 2020, il primo semestre dell’anno registra segnali di recupero nel settore manifatturiero. Ancora in difficoltà il terziario. Milano l’area più penalizzata

di Giovanna Mancini

(IMAGOECONOMICA)

3' di lettura

Il sistema economico milanese torna a scommettere sulla crescita. Il timore per le varianti non frena l’ottimismo delle imprese che, dopo un 2020 molto difficile (con una perdita del Pil superiore al 10%), registrano i primi segnali di crescita e scommettono su un consolidamento. A dirlo è il presidente della Camera di comemrcio di Milano, Monza-Brianza e Lodi, Carlo Sangalli, presentando la 31esima edizione del Rapporto «Milano produttiva».

Il recupero nel primo semestre 2021 è significativo: a fine giugno si sono registrate quasi 17mila nuove imprese iscritte nei registri camerali delle tre province (+37,4% rispetto allo stesso periodo 2020) e il saldo, fra le imprese iscritte e cessate è attivo per 5mila unità, un valore superiore a quello dell’intero 2020 (+4.400 imprese). Complessivamente, il territorio conta attualmente 389.651 imprese attive, in crescita dell’1,6% rispetto al giugno dello scorso anno.

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Il rapporto mette in luce prospettive incoraggianti anche per quanto riguarda il valore aggiunto di quest’anno, con previsioni di crescita del 5,3% per Milano, del 5,8% per Monza Brianza e del 5,2% per Lodi. Particolarmente rilevante la ripresa per il capoluogo lombardo, che lo anno scorso anno aveva pagato il prezzo più alto alla pandemia, con 16 miliardi di euro in meno di valore aggiunto, pari a un calo del 10% rispetto al 2019.

«L’economia milanese, nel 2020, è stata particolarmente colpita dalla crisi Covid. Commercio, turismo e servizi sono stati i settori più penalizzati – ha detto il presidente Sangalli –. Quest’anno, grazie alla zona bianca, c’è stato un ritorno alla crescita, ma il percorso per recuperare il terreno perduto è ancora lungo. Occorre andare avanti con la campagna vaccinale e rilanciare Milano con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quasi 5 miliardi, che auspichiamo siano investite prioritariamente nel potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali, come la banda ultra larga, nel rilancio del turismo a livello internazionale e a favore dell'innovazione del sistema imprenditoriale».

I tempi però sono stretti, mette in guardia Sangalli: il 70% dei fondi europei deve essere infatti impegnato entro il 2022 e il restante 30% nell’anno successivo. «Sarà questa la grande sfida della nuova amministrazione comunale, per ripensare e rilanciare il futuro di Milano», ha concluso Sangalli, lanciando un messaggio ai candidati sindaco che si sfideranno nelle urne in autunno nella metropoli.

Quella di Milano è stata del resto l’area più colpita dagli effetti del Covid, con cali importanti della produzione industriale (-9,5% rispetto al 2019), ma anche del fatturato nei comparti dei servizi (-13,3%) e del commercio (-11,8%). Un po’ meglio è andata per l’area di Monza Brianza, dove il settore più in difficoltà è quello dei servizi (-10,9%), seguito dai comparti dell'industria (-7,9%) e del commercio (-4,6%). Lodi registra una significativa flessione per i servizi (-8,5%) e perdite più circoscritte per l'industria manifatturiera (-3,3%) e il commercio (-1,3%).

Quanto ai settori, nel primo trimestre di quest’anno si osserva un deciso cambio di passo per l’industria manifatturiera, con la produzione che ha ripreso a crescere in tutti i territori, mentre sono ancora forti gli effetti del lockdown sul terziario.

Anche per il territorio di Milano Monza Brianza Lodi gli scambi con l'estero nel 2020 si sono ridotti drasticamente: complessivamente l'export ha perso l’11%, più della Lombardia (-10,6%) e dell’Italia (-9,7%). In termini assoluti significa una perdita di circa 6,5 miliardi di euro rispetto al 2019, con riduzioni più accentuate per Milano (-12,5%) e Monza Brianza (-7,1%) e più contenute per Lodi (-3,9%).

Nel primo trimestre dell’anno, sul fronte delle esportazioni si osservano ancora difficoltà per Milano, mentre Monza Brianza e Lodi mettono a segno incrementi a doppia cifraInfine uno sguardo al mondo del lavoro: nonostante le politiche di sostegno al mondo del lavoro, a fine 2020 l’occupazione risulta in calo rispetto all’anno precedente: a Milano dell’1,3%, a Monza Brianza dello 0,7%, mentre a Lodi cresce dell’1%. Complessivamente il territorio delle tre province registra un calo del -1,1% degli occupati, più attenuato rispetto al -1,7% della Lombardia e al -2% dell’Italia. Inoltre in controtendenza rispetto al dato nazionale, che vede nel mondo del lavoro la componente femminile più penalizzata (-2,5% il calo delle occupate nel 2020 rispetto al -1,5% maschile), nel territorio di Milano Monza Brianza Lodi (soprattutto per effetto degli andamenti della Brianza e del Lodigiano) il dato delle donne occupate rimane stabile (+0,1%) rispetto a quello degli uomini (-2,1%).

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