Il sito di incontri con le escort frodava il Fisco: sequestrati 32 milioni di euro

diNicolò Delvecchio

Le indagini partite dagli accertamenti sulle due Postepay di un pensionato di Putignano, ricaricate per pubblicare annunci di escort su "Bakekaincontrii"

La guardia di finanza di Bari ha sequestrato circa 32 milioni di euro in un’indagine su una società che gestiva un servizio a pagamento per la pubblicazione di annunci sul sito «Bakekaincontrii». La sede della società è in Portogallo, il centro operativo in Piemonte (nelle province di Torino e Cuneo), ma le indagini sono partite da alcuni movimenti sospetti sulla carta ricaricabile di un 60enne di Putignano, non indagato. Sono invece indagati in 22 tra soci e amministratori della società con l’accusa di omessa dichiarazione in forma associativa. Il sequestro è stato disposto dal gip di Torino, ed è l’equivalente del presunto profitto illecito. 

Le indagini partite dalle Postepay di un pensionato

A far partire le indagini, una segnalazione del Valutario di Roma sui movimenti fatti dal 60enne di Putignano sulle sue due Postepay, ricaricate per circa 117mila euro, 74mila dei quali erano stati usati per pubblicare annunci di alcune escort operanti nella zona sul sito Bakecaincontrii. I finanzieri hanno tracciato i soldi fino a risalire a una società con sede a Madeira, in Portogallo, ma di fatto amministrata da un commercialista di Mondovì, in provincia di Cuneo. La società, Neottolemo Lda, ha anche i domini del sito di annunci online «Skocca» e gestisce la vendita dei servizi di visibilità aggiuntiva dei siti anche in Argentina, Belgio, Brasile, Svizzera e Spagna, oltre che in Italia. Il flusso di denaro della Neottolemo era gestito da altre società controllate, come la Strasshill (sede a Cipro) o la Time for Now, sede a Dublino. Gli utili della Neottolemo confluivano quindi nella controllante cipriota, che li distribuiva ad altre società nel Regno Unito riconducibili ai soci e agli amministratori della società. Loro poi decidevano se «parcheggiarli» all’estero, investirli o farli rientrare in Italia. Secondo l’accusa, tra il 2014 e il 2018 la Neottolemo avrebbe realizzato un reddito imponibile mai dichiarato di 120 milioni, evadendo tasse per quasi 32 milioni.

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24 marzo 2023 2023