18 agosto 2021 - 08:15

Bologna, People Mover: il bilancio chiude con 1,5 milioni di perdite

Causa Covid non sono state rispettate le aspettative ma si vedono i primi segnali positivi: il Comune ha già accantonato le risorse per ripianare i mancati introiti

di Marco Madonia

shadow

Il People Mover in funzione
Il People Mover in funzione

Il primo anno del People Mover si è chiuso con i conti in rosso. Complici i ritardi e la pandemia con il crollo di turismo e traffico aereo, il bilancio della monorotaia che collega stazione e aeroporto ha registrato una perdita di 1,5 milioni. E le prospettive, almeno per il futuro prossimo, non sono buone. Tanto che nel bilancio si legge di una «riduzione delle aspettative di ricavo rispetto alle stime iniziali». In ballo ci sono anche i soldi del Comune. Palazzo d’Accursio, come noto, ha già accantonato 1,43 milioni per il rischio di dover pagare l’indennizzo a Marconi Express a copertura dei mancati introiti dovuti ai pochi passeggeri. Intanto la società controllata dalla coop Integra (75% del capitale) e dalla partecipata pubblica Tper ha già ottenuto dal Comune l’allungamento di tre anni della concessione quarantennale.

La società è soddisfatta dei numeri

Al momento, fanno sapere dalla società, i numeri estivi stanno superando le aspettative. A luglio la media è stata di 1.500 passeggeri giornalieri. La stima è di quasi 30 viaggiatori che scelgono di utilizzare il mezzo elettrico ogni 100 che passano dal Marconi. Un po’ meglio rispetto a inizio anno. Nei primi tre mesi i viaggiatori del People mover, ha spiegato nei giorni scorsi Marconi Express, sono stati 43 mila con una media mensile di 14 mila e circa 480 utenti al giorno. Il dato è praticamente raddoppiato nel secondo trimestre, quando i passeggeri della navetta sono saliti a 80 mila: in media 900 al giorno e 27 mila al mese.

Il bilancio in rosso e le prospettive di recupero incerte

Totale in sei mesi: 120 mila utenti con una media mensile di 21 mila; indicativamente 700 al giorno. Per capire l’entità del conto che dovrà pagare il Comune bisognerà attendere novembre con la conclusione del primo anno di attività. Intanto gli azionisti della monorotaia, nell’assemblea dei soci dello scorso 12 luglio, hanno approvato il consuntivo che si è chiuso in perdita (1.452.949 euro per la precisione) e debiti per circa 73 milioni (in aumento rispetto ai 68 milioni dell'esercizio precedente). Il bilancio negativo è una conseguenza inevitabile della pandemia che ha azzerato gli spostamenti. La questione è che le prospettive di recupero sono incerte. Anche perché è difficile stabilire quando la mobilità dei passeggeri tornerà ai livelli pre-Covid. «Sulla base delle stime commissionate ad una primaria società di consulenza — si legge nel bilancio della società —le misure limitative degli spostamenti delle persone precedentemente adottate nonché quelle tuttora in vigore ed il drastico decremento di passeggeri che utilizzeranno il treno e l’aereo, presumibilmente destinato a perdurare per un periodo di tempo ancora indefinito, avranno ripercussioni sulla domanda di utilizzo dell’infrastruttura People Mover, comportando un pregiudizio alla società in termini di riduzione delle aspettative di ricavo rispetto alle stime iniziali alla base del piano».

Il Comune mette da parte 1,4 milioni di euro

Intanto il Comune, come detto, ha già messo le mani avanti accantonando 1,4 milioni per coprire i mancati incassi della monorotaia. Nelle scorse settimane l’assessore alla Mobilità, Claudio Mazzanti, ha spiegato che «il numero dei passeggeri sotto il quale è necessario attivare il contributo previsto è intorno a 710 mila annui». Un target difficile da centrare tenuto conto delle condizioni del mercato. «Il contributo è previsto nel suo valore massimo di 1.429.125 euro, che corrisponde indicativamente a circa 165 mila passeggeri — ha aggiunto Mazzanti —. Pertanto nell’ipotesi che il numero di passeggeri complessivi nel primo anno sia inferiore a 545 mila il Comune di Bologna sarà tenuto al pagamento dell’intero importo del contributo; sopra a questo valore e sino a circa 710 mila passeggeri sarà calcolato in proporzione». La tesi di Marconi express è che la ciambella di salvataggio pubblica era la condizione minima per i privati che hanno costruito l’infrastruttura che poi passerà al Comune. Chissà che anche questo non diventi un tema da campagna elettorale.

La newsletter del Corriere di Bologna

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Bologna e dell’Emilia-Romagna iscriviti gratis alla newsletter del Corriere di Bologna. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

© RIPRODUZIONE RISERVATA