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19 novembre 2019 - 09:45

Ius soli, Bonaccini gela Zingaretti: «Prima dissesto e plastic tax»

di Beppe Persichella

Ci risiamo, dopo la plastic tax ora è il turno dello Ius soli. Aumentano le incomprensioni tra il Pd nazionale e Stefano Bonaccini, nonostante il week end bolognese dove il governatore si è fatto vedere in più occasioni con il segretario Nicola Zingaretti, una dimostrazione pubblica di sintonia che già domenica sera si è incrinata. E che crea un serio problema al governatore di viale Aldo Moro che nelle scorse settimane aveva sbattuto i pugni di fronte all’intenzione del governo di tirare dritto sulla plastic tax che avrebbe interessato soprattutto le imprese dell’Emilia-Romagna. Ricomposto quello strappo, sembravano essere tornati a camminare con lo stesso ritmo il Pd e Bonaccini, e invece no. «Ci batteremo con i gruppi parlamentari per far approvare lo Ius culturae e Ius soli, certo che lo faremo», ha promesso Zingaretti durante l’ultimo giorno della convention dem che si è tenuta proprio a Bologna. Parole che hanno «sconcertato» l’alleato di governo, il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio, e lasciato a bocca aperta Bonaccini. Già la scelta del Nazareno di rinchiudersi in conclave proprio nel capoluogo emiliano, mentre il leader della Lega Matteo Salvini sta battendo a tappeto tutta l’Emilia-Romagna, è sembrata a molti nel partito locale un’idea poco efficace da un punto di vista elettorale. Tra l’altro Salvini è determinatissimo e ha voluto dare un segnale importante di apertura ai mondi che lo contestano chiedendo e ottenendo nei giorni scorsi un incontro con il vescovo di Bologna, Matteo Zuppi, schierato su posizioni molto diverse sull’immigrazione.

Il messaggio al leader dem

Tornando in casa Pd c’è da dire che l’apertura sullo ius soli, a Bonaccini è sembrata fuori luogo perché nelle stesse ore esondavano molti fiumi del territorio. Il governatore ha deciso ieri mattina di farsi sentire subito, scegliendo un canale nazionale come Radio 24 per fare arrivare il messaggio al leader dem. «Ius soli? Le due priorità al momento sono una grande prevenzione contro il dissesto idrogeologico e cambiare la plastic tax». Una dichiarazione chiara e al contempo frutto di un notevole sforzo diplomatico, perché se avesse potuto Bonaccini avrebbe usato termini ben più netti. «Quando si affermano diritti non c’è mai un momento giusto o non giusto, ma proprio perché ieri eravamo a Bologna forse non si è calibrato bene il tono sugli argomenti», ha aggiunto nel tentativo di non essere frainteso. Perché il guaio, se possibile, per Bonaccini rischia di essere doppio. Il suo stop allo ius soli può ora metterlo in difficoltà con l’ala sinistra della sua coalizione, con il rischio di apparire divisi agli elettori, scenario che fino ad oggi (e in tutti questi ultimi cinque anni) era riuscito a scongiurare. Rispetto al risultato del 26 gennaio, il governatore continua a mostrarsi ottimista, convinto di poter «vincere con il Movimento 5 Stelle o senza». Ha infine esultato per il pienone delle sardine a Modena: Impressionante».

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