Gaetano Lyrics
[Strofa 1]
Gaetano mi ha detto che viviamo nel ghetto
Ma nel mentre io penso che
Se io dormissi disteso sul tuo lato del letto
Io forse sarei te
Volevo avere dei figli, né troppi né pochi, né tardi né domani
Con l'inverno che avanza tu vuoi aprire un'azienda che fa tende con le mani
E ho fatto una svastica in centro a Bologna
Ma era solo per litigare
Non volevo far festa e mi serviva un pretesto
Per lasciarti andare
[Ritornello]
Suona una fisarmonica, fiamme nel campo rom
Tua madre lo diceva: "Non andare su YouPorn"
Suona una fisarmonica, eh, fiamme nel campo rom
Tua madre lo diceva: "Non andare su YouPorn"
Per lasciarti andare
Per lasciarti andare
[Strofa 2]
E ho fatto una svastica in centro a Bologna
Ma era solo per litigare
Non volevo far festa e mi serviva un pretesto
Ma in verità ti vorrei accompagnare
Fare ancora quattro passi con te
Ma è difficile se vai veloce
Stare al passo con te
Come si fa
Uh
Suona una fisarmonica, fiamme nel campo rom
Tua madre lo diceva: "Non andare su YouPorn"
Suona una fisarmonica, eh, fiamme nel campo rom
Tua madre lo diceva: "Non andare su YouPorn"
Per lasciarti andare
Per lasciarti andare
[Outro]
E quante volte ho pensato che alla fine il sorriso
È una parentesi se vedi bene
Mi annoiavo alle feste, mi annoiavo alle cene
E quante volte ho pensato che alla fine il sorriso
È una paresi se vedi bene
Mi annoiavo alle feste, mi annoiavo alle cene
About
“Gaetano” è il secondo singolo estratto dall'album Mainstream di Calcutta, nonché uno dei brani più celebri del disco assieme a “Cosa mi manchi a fare” e “Frosinone”.
Si tratta di una ballata al piano abbastanza tradizionale, fatta eccezione per i synth finali e un finto banjo (in realtà sempre un synth) inserito nel ritornello e, come rivelato dallo stesso Calcutta, da lui fortemente voluto:
Sembra ci sia un banjo – in realtà è un synth – era una coattata che nessuno voleva mettere io invece ho insistito perché ci fosse.
Nel 2016 la canzone è stata inserita nella colonna sonora del film The Pills – Sempre meglio che lavorare.
Q&A
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Ce l'avevo in cantiere da un annetto. Il più delle volte si materializzava con mille variabili, mi uscivano ritornelli improvvisati, all'impronta… È un pezzo a cui tengo molto, anche perché all'inizio non sapevo cosa cazzo volessi dire con una canzone del genere, quindi mi ha preso parecchio tempo.
– Calcutta, Prismo Mag
Era un momento in cui mi stavo guardando intorno e mi sono reso conto che qualsiasi cosa che succedeva, qualsiasi notizia che leggevo riguardava i rom, le proteste di Salvini. Avvertivo questa differenza di gap etnico tra noi e chi ci sta vicino, c'erano degli omicidi, i casini nelle comunità. La mia ragazza era impegnata nel sociale, ho fatto un po' di addizioni tra quelle che erano le mie sofferenze personali e quelle che erano le inquietudini che vivono le persone che si trovano a vivere in un modo che non sempre li accetta. Poi è uscito il testo, è un po' il “vaffanculo” generale alla mia ragazza e alla sua educazione.
– Calcutta, Mmasciata
[Gaetano è] Un mio amico. Quella della canzone è una storia vera, lui è semplicemente la prima inquadratura di questa carrellata che è il pezzo… è una situazione in cui mi trovavo, è una panoramica di un mio pomeriggio a Roma. C'è anche Bologna, ma fa parte dei ricordi, dei sentimenti che provavo.
– Calcutta, iMalpensanti
- 1.Gaetano
- 3.Intermezzo 2
- 4.Milano
- 5.Limonata
- 6.Frosinone
- 7.Intermezzo 1
- 8.Del verde
- 9.Dal verme
- 10.Le barche