Home Cronaca La camorra flegrea ha un nuovo ‘fantasma’, il boss Esposito irreperibile

La camorra flegrea ha un nuovo ‘fantasma’, il boss Esposito irreperibile

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Volatilizzato come se nulla fosse. Massimiliano Esposito, boss di Bagnoli, da giorni è di fatto irreperibile. Avrebbe dovuto firmare in commissariato dieci giorni fa ma da allora è svanito. Di lui non vi è più traccia. Anche una perquisizione effettuata presso la sua abitazione ha confermato la sua irreperibilità. Una notizia che allarma, non poco, gli inquirenti che additano Esposito come uno dei promotori di un nuovo sodalizio. Gruppo che ha allargato i suoi tentacoli nella zona tra Cavalleggeri e Bagnoli. ‘O scognat, questo il suo soprannome, tornato in libertà lo scorso ottobre dopo ventitrè anni di carcere, era stato sorpreso, poche settimane fa e in più di una circostanza, in compagnia di pregiudicati dalle volanti della polizia. Il ras di Bagnoli aveva così rimediato una segnalazione all’autorità giudiziaria con richiesta di una misura di prevenzione per cinque anni. Forse questo episodio ha spinto Esposito a darsi alla macchia.

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Il profilo del ras di Bagnoli

Si tratta di un personaggio di assoluto spessore criminale che vanta una lunga militanza nel gruppo di Domenico D’Ausilio, Mimì ‘o sfregiat. Dopo l’arresto del boss, fu tra i primi a resistere all’avanzata degli scissionisti del ras Alessandro Giannelli (la cui roccaforte è a Cavalleggeri). Qualche anno fa a finire in manette fu suo figlio Christian che, insieme ad un complice, aveva iniziato a taglieggiare i commercianti del quartiere. Entrambi diventati il terrore delle loro vittime, contro cui imposta quella che chiamavano ‘la tassa della tranquillità’. Il giovane, in quell’occasione, aveva chiesto ad un commerciante la somma di 1500 euro intimando a quest’ultimo che, in caso contrario, “avrebbe passato un brutto Natale’. Secondo le ultime informative Esposito senior avrebbe messo già in piedi un proprio gruppo Nell’area occidentale. ‘O scognat fu il reggente del clan D’Ausilio tra il 1997 e il 2002. Grazie anche all’aiuto della moglie riusciva a imporre il racket ai commercianti anche dalla sua abitazione con le ‘vittime’ letteralmente costrette a seguire i suoi gregari nell’abitazione del capoclan.

Nemici cacciati dalle proprie abitazioni

Che il clima a Bagnoli e dintorni fosse cambiato lo si era compreso anche attraverso alcune informative di polizia. Secondo queste nel quartiere nei mesi scorsi vi è stata una vera e propria ‘pulizia etnica’ con la cacciata di quanti non erano in linea con il nuovo capoclan. Esposito infatti vanta dalla sua non solo la notevole esperienza criminale nel clan D’Ausilio ma anche solidissimi legami con i clan di Secondigliano dai quali in passato avrebbe ottenuto più di un appoggio. Proprio lo scorso febbraio gli uomini della squadra mobile di Napoli, coadiuvati dagli agenti dei commissariati Bagnoli e San Paolo, effettuarono una maxi perquisizione di armi. I poliziotti intervennero in un appartamento in via Contrada Pisciarielli. Il bilancio finale fu di quattro persone arrestate, di una mitraglietta Uzi, di un fucile mitragliatore, due caricatori e diverse cartucce sequestrate. In manette finirono Youssef Aboumuslim, indicato come uno dei reggenti del gruppo Esposito, la sua compagna Anna Chiaiese (imparentata allo stesso Esposito) e altre due persone.

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