Navalny condannato. Reazioni indignate contro il Cremlino

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La comunità internazionale reagisce alla condanna a tre anni e cinque mesi del dissidente anti-Putin. Proteste in tutta la Russia e centinaia di arresti

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Migliaia di persone hanno protestato in strada in Russia dopo la lettura della sentenza che ha condannato a tre anni e cinque mesi Alexei Navalny. Secondo l'ong russa OVD-Info, che segue da vicino le manifestazioni, sono stati quasi 1400 gli arresti. In rete sono apparsi diversi video con le forze dell'ordine intente a manganellare i dimostranti.

Navalny era stato arrestato il 17 gennaio scorso per violazione della libertà vigilata. Era appena atterrato a Mosca. Rientrava dalla Germania dove era stato curato per un avvelenamento con l'agente nervino Novichok. Il dissidente anti-Putin accusa i servizi segreti russi di aver cercato di ucciderlo.

"Manifestiamo per la libertà di Navalny e per i diritti e la libertà dei russi", dice una dei tanti giovani che stanno animando le proteste che vanno avanti da due settimane. "La sua condanna significa che la legge non esiste nel nostro Paese".

Navalny era stato condannato nel 2014 insieme al fratello per appropriazione indebita, in una causa per frode che vedeva coinvolta l'azienda Yves Rocher. La Corte europea per i diritti dell'uomo lo aveva definito un processo di matrice politica

La pena, allora sospesa, è diventata esecutiva perché gli è stato contestato di essere sfuggito al controllo giudiziario. Navalny si è giustificato dicendo che si trovava in cura all'estero, ma la giudice Natalia Repnikova ha rilevato violazioni anche precedenti alla sua ospedalizzazione.

I vertici dell'Unione europea hanno espresso indignazione per la sentenza con diversi post su Twitter.

Stessa reazione per Emmanuel Macron, Angela Merkel, Boris Johson.

Dall'Italia la Farnesina "esprime forte preoccupazione dinanzi a tali sviluppi, che contrastano con i principi basilari di democrazia e stato di diritto", pur confermando che l'Italia "resta un coerente sostenitore del dialogo e della cooperazione tra l'Ue e la Russia".  

La Casa Bianca, per bocca dell'ufficio stampa Jen Psaki, ha chiesto "il rilascio "incondizionato di Navalny e delle centinaia di cittadini russi ingiustamente imprigionati per aver esercitato i loro diritti".

La Russia ha replicato giudicando queste reazioni delle inaccettabili"ingerenze" da Paesi "disconnessi dalla realtà"; non c'è bisogno di "interferire negli affari interni di uno Stato sovrano", ha detto la portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova. 

L'oppositore anti-Putin dovrà scontare la detenzione, ridotta a due anni e cinque mesi perché aveva già scontato un anno di domiciliari, in una colonia penale. I suoi legali hanno annunciato ricorso.

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