Rifiuti, Pavia è ultima con distacco nella raccolta differenziata in regione
La zavorra sono i centri principali (tutti sotto il 65%) e l’alto Oltrepo. La nostra provincia è 4 punti sotto la media italiana
La Provincia di Pavia è la peggiore, per distacco, nella raccolta differenziata di rifiuti in Lombardia. Solo il 51% dei rifiuti viene differenziato. Un dato dovuto principalmente alle difficoltà che ancora riscontrano le tre città (Pavia, Vigevano e Voghera) e le medie bassissime dell’Oltrepo montano. Nemmeno Mortara, Stradella, Broni e Garlasco hanno raggiunto nel 2018 la soglia del 65% di differenziata. Una situazione certificata dal rapporto regionale 2018 di Legambiente sui rifiuti urbani. Nessuno in Lombardia fa peggio di Pavia. Una provincia che con il 51% ha dati in linea con Regioni come la Campania e l’Abruzzo. La media italiana è del 55%, mentre l’Unione Europea indica come soglia minima da raggiungere il 65%. Sul territorio c’è solo un paese, Travacò Siccomario, premiato da Legambiente come centro “rifiuti free”. Ovvero un paese dove si raggiunge il 65% di differenziata e nel contempo i cittadini producono in media meno di 75 chili all’anno di indifferenziata.
Città in affanno
Tre le tre città principali della Provincia di Pavia solo Voghera avrebbe superato nel corso del 2019, così ha detto la giunta, la soglia del 65% di differenziata. Ma Voghera ha chiuso il 2018 con il 38%. Vigevano addirittura nel corso del 2019 ha registrato un calo: nel 2018 ha chiuso al 56%.,Pavia nel 2018 è arrivata al 64%. «A Pavia siamo intorno al 65%, ma dobbiamo sicuramente migliorare - spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Pavia, Massimiliano Koch -. Stiamo già dando mandato per definire un sistema di raccolta migliore già nel bando che partirà il prossimo anno in città».
Le tre città principali rappresentano circa un terzo della popolazione provinciale, il problema della scarsa propensione a differenziare è diffuso. Perché? «Sicuramente una questione morfologica nelle zone montane collinari e d’abitudine all’uso dei cassonetti che erano stati messi ovunque anche negli altri centri della Provincia» risponde Duccio Bianchi, ex presidente di Asm Pavia ed autore di pubblicazioni e piani regionali-comunali rifiuti in mezza Italia. «Differenziare di più e meglio conviene in un’ottica anche di lungo termine - spiega l’esperto di rifiuti Duccio Bianchi -. Prima di tutto perché diminuire la percentuale d’indifferenziata significa ridurre le emissioni di anidride nell’atmosfera. Sarà sempre meno conveniente, come dimostrano molti studi, produrre energia elettrica negli inceneritori. E da quei camini si alza anidride che inquina il pianeta. Si punterà, per la produzione di energia, sempre più forte sulle rinnovabili».
E nel brevissimo termine conviene differenziare? «Sì - risponde Bianchi -. Un rifiuto ben separato non è un costo per le comunità, ma può diventare un valore. I mercati dei rifiuti differenziati sono ondeggianti: i prezzi cambiano spesso. Però riciclare carta, alluminio e plastica è una necessità. Se i consorzi vendono questi rifiuti, calano anche le bollette per i cittadini. In provincia di Pavia si dovrebbe scommettere di più sugli impianti di riciclo, non ce ne sono molti».
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