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Italia in ginocchio? Spunta anche il murales nostalgico dei neofascisti: "Resta in piedi"

di Ivan Cardia

In ginocchio sì o no? A scanso di equivoci: questa sera, gli azzurri si inginocchieranno. Ufficialmente, in segno di solidarietà nei confronti della scelta del Belgio, che ha sempre deciso di aderire a questo gesto simbolico, non direttamente collegato a Black Lives Matter ma comunque a esso vicino e importato nel calcio dagli sport americani a seguito del movimento d’opinione nato dopo l’uccisione di George Floyd. Complice una gestione comunicativa incerta di tutta la vicenda, è diventato un vero e proprio caso nel nostro Paese. Politico, ma anche artistico: nei giorni scorsi è infatti comparso a Monti, rione storico di Roma, un murale firmato da Harry Greb (lo stesso street artist che ha ritratto Mourinho a Testaccio), nel quale la nazionale, raffigurata grazie ai giocatori del subbuteo, veniva invitata a “fare la cosa giusta”. A questa presa di posizione si contrappone nelle ultime ore un altro murale, sempre nello stesso quartiere della Capitale, firmato in questo caso dal Blocco Studentesco, movimento giovanile dei neofascisti di Casapound, nel quale, in un design decisamente stile Ventennio, all’Italia viene intimato “Resta in piedi”. E al posto del pugno alzato, inevitabilmente, spunta il saluto romano. Ginocchio o no, di sicuro quello mancherà: del resto, sarebbe un reato.


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