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Un focolaio alla Casa di riposo di Noventa Padovana, contagiati 21 ospiti e 4 operatori

Il focolaio scoppiato all’indomani del blitz del Nas nella struttura di via Roma. Polemico il sindaco Bisato: «Inaffidabili i test rapidi, l’antigenico è acqua fresca»

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La Casa di riposo di via Roma a Noventa Padovana 

NOVENTA PADOVANA. Dopo il blitz del Nas di Padova, spunta un focolaio alla Rsa di Noventa Padovana. Sono 21 gli ospiti risultati positivi al Covid 19 nella struttura di via Roma. Positivi anche quattro lavoratori. La circostanza sorprende e preoccupa. Perché lunedì e martedì scorsi era stato effettuato uno screening ai 96 ospiti e a tutto il personale ma era risultata una sola positività al Coronavirus di un’ospite attraverso il test rapido antigenico. Di protocollo, con un positivo, si procede con l’approfondimento.

«In accordo con l’Usl 6 è stata quindi avviata una campagna di test molecolari a dipendenti e ospiti, che ha rilevato finora 21 positività tra ospiti del primo piano, tutti finora asintomatici, e due dipendenti e due collaboratrici» dichiara il presidente Denis Cacciatori «restano da refertare ancora una ottantina di test molecolari tra ospiti e dipendenti. Già sabato  si dovrebbe avere un quadro più preciso».

Il presidente Cacciatori è rimasto sorpreso perché dopo l’ispezione dello scorso 18 novembre i Nas avevano rilasciato un verbale di piena adeguatezza rispetto a quanto accertato. Inotre la struttura si era dotata di un innovativo sistema di sanificazione.

«La cosa positiva è che sono tutti asintomatici» commenta Cacciatori «rileviamo e rimaniamo perplessi, purtroppo, per l’inefficacia del tampone rapido antigenico fornito per un riscontro della positività del coronavirus. È matematicamente impossibile che 21 pazienti si positivizzino nella stessa giornata. Il personale infermieristico e sociosanitario risulta finora negativo ai test, quindi non vi sono criticità nell’assistenza agli anziani della struttura».

I quattro positivi tra i lavoratori riguardano due dipendenti addetti della lavanderia, che non hanno contatti con gli ospiti, e due operatori di una cooperativa che si occupa delle pulizie. Il team di verifica dell’Usl 6 giovedì scorso ha accertato tutte le procedure messe in atto.

«Si resta fiduciosi di riuscire a contenere e a gestire l’emergenza pandemica e si auspica che nessun ospite diventi nel frattempo sintomatico» conclude Cacciatori, che assicura che terrà alta la sorveglianza e rivolge un pensiero ai dipendenti chiamati ad affrontare un periodo molto difficile.

«È una sorpresa perché le procedure adottate e la perizia che hanno gli operatori della Rsa ci aveva sempre tenuto al riparo e rassicurato» dichiara il sindaco Luigi Alessandro Bisato «È probabile che l’abbia portato dentro un operatore altrimenti non si spiega. La situazione va monitorata in accordo con l’Usl». Il sindaco si è confrontato sia con il presidente che con i responsabili dell’Usl 6.

«Rilevo che i test rapidi sono inaffidabili perché non è possibile che in un primo giro di tamponi sia risultato un solo positivo e poi col molecolare si arriva a più di 20. E non è finita. Questo vuol dire che l’antigenico è come l’acqua fresca», conclude Bisato. —