20 marzo 2019 - 12:25

Milano, dirotta autobus e appicca le fiamme: terrore per 51 studenti. «Basta morti in mare. Farò strage a Linate»|Chi è l’autista: il ritratto

L’autista, Ousseynou Sy, un 46enne senegalese in servizio per le Autoguidovie di Crema, ha minacciato i ragazzini e sparso la benzina: «Andiamo a Linate, oggi da qui non esce vivo nessuno». Uno degli scolari ha chiamato i carabinieri, che hanno bloccato il mezzo: tutti salvi gli studenti. La Procura: «Contestata anche l’aggravante di terrorismo»

di Andrea Galli, Cesare Giuzzi e Redazione Milano online

(Ansa) (Ansa)
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«Oggi da qui non esce vivo nessuno». Voleva morire e uccidere i ragazzini nell’autobus in fiamme lanciato verso l’aeroporto di Linate. Poteva essere una strage, mercoledì mattina, sulla strada provinciale Paullese (zona di San Donato Milanese) e a poca distanza dal city airport dove avrebbe detto «di voler fare una strage». A bordo una scolaresca: 51 ragazzini della scuola media Vailati di Crema. Il conducente, Ousseynou Sy, senegalese ma con cittadinanza italiana, 46 anni, da 15 in servizio per le Autoguidovie di Crema, aveva caricato taniche di benzina sul mezzo: l’aveva dirottato e puntava sull’aeroporto. «Ora basta, vanno fermate le morti nel Mediterraneo», gridava minacciando la scolaresca. A dare l’allarme è stato un ragazzino. Da lì è partito l’inseguimento dei carabinieri. Hanno agganciato l’autobus che andava a destra e sinistra sulla Paullese. Hanno deciso di speronare il mezzo, hanno messo in salvo i ragazzini e arrestato il 46enne. L’uomo ha precedenti per guida in stato di ebbrezza e abuso sessuale su minore.

La procura: «Contestata l’aggravante di terrorismo»

Sequestro di persona, strage, incendio e resistenza. Ma nei confronti di Ousseynou Sy è stata anche confermata, come indicano fonti della procura, l’aggravante della finalità del terrorismo. Era stato il procuratore di Milano, Francesco Greco, poche ore dopo l’accaduto a dichiarare: «Stiamo valutando tutte le ipotesi, anche quella del terrorismo», aggiungendo che del caso si sta occupando anche Alberto Nobili, capo del pool dell’anti terrorismo milanese. «È stato un miracolo, poteva essere una strage, sono stati eccezionali i carabinieri sia a bloccarlo sia a liberare tutti i bambini», ha aggiunto Greco. Per poi precisare: «Volevamo interrogarlo subito, ma ha ustioni a un braccio»: l’interrogatorio comunque è slittato di poche ore. La contestazione dell’aggravante della finalità terroristica è dovuta al fatto, come ha spiegato Nobili, che Sy ha commesso un gesto che ha creato panico nella popolazione.

Sy ha ammesso la premeditazione

Interrogato nel tardo pomeriggio di mercoledì Ousseynou Sy «ha ammesso la premeditazione cioè di aver ponderato da giorni» il gesto compiuto mercoledì di dirottare con 51 bambini e insegnanti per poi dargli fuoco oggi sulla Paullese. Lo ha spiegato in conferenza stampa il responsabile dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili. «È stata una mia scelta personale, non ne potevo più di vedere bambini sbranati da squali nel Mediterraneo, donne incinte e uomini che fuggivano dall’Africa», avrebbe detto il 46enne senegalese. La procura ha poi evidenziato come Ousseynou Sy non sia legato «all’Isis e a nessun genere di organizzazione terroristica di matrice islamica» ha detto Alberto Nobili, aggiungendo che al momento quanto accaduto non va inquadrato nel «terrorismo islamico». Inoltre l’autista «aveva già registrato un video fatto arrivare in Senegal» in preparazione del suo «gesto eclatante. Voleva dire agli africani di non venire più in Europa e punire l’Europa per le politiche a suo dire inaccettabili contro i migranti».

«Andiamo a Linate»

Secondo quanto è stato finora ricostruito, l’autista 46enne - che ha la cittadinanza italiana - avrebbe dovuto riportare i ragazzini a scuola, dopo un’attività sportiva all’aperto. Invece ha dirottato il mezzo imboccando la Paullese. Rivolgendosi agli scolari avrebbe detto: «Andiamo a Linate, oggi da qui non esce vivo nessuno. Vanno fermate le morti nel Mediterraneo». Accanto aveva due taniche coperte da sacchi neri e ha sparso benzina sulle cappelliere e i sedili.

La testimonianza

Sono stati alcuni studenti a raccontare ai familiari le terribili fasi del sequestro. «Ci ha preso i telefoni, un compagno però è riuscito a tenerlo. Eravamo stati legati con le fascette da elettricista. Ci diceva che non succederà niente e ogni volta minacciava di versare la benzina», ha detto uscendo dalla palestra dell’Istituto Margherita Hack una delle ragazzine sequestrate. La zia di un’altra delle alunne che erano sul bus, Elisabetta, ha raccontato che la nipote le ha riferito «che il sequestratore ha detto agli insegnanti di legare i bambini, ha sequestrato tutti i telefoni». «Ha detto anche che voleva andare a Linate», ha confermato la donna. «Ora i bambini - ha concluso - sono più tranquilli di noi».

L’allarme dato da un ragazzino

Durante le fasi del sequestro uno degli studenti a bordo ha chiamato con il cellulare i genitori che, a loro volta, hanno avvisato i carabinieri. Immediatamente sono scattati una serie di posti di blocco, mentre le pattuglie hanno raggiunto il mezzo. L’autista a quel punto ha forzato uno sbarramento dei carabinieri, speronando le auto, ma ha perso il controllo: il bus ha rallentato e poi è finito contro il guardrail.

Momenti di terrore

Quando l’autobus si è bloccato, Sy ha cosparso il mezzo di benzina e ha dato fuoco con un accendino. I militari hanno rotto i finestrini e hanno fatto irruzione dalla porta posteriore. Mentre i ragazzini e gli insegnanti cominciavano a scendere, l’autista ha bloccato accanto a sé due degli alunni, minacciando di ucciderli. I carabinieri lo hanno disarmato e arrestato. È indagato per strage e sequestro di persona.

I soccorsi

Il 118 ha inviato sul posto un elicottero, 11 ambulanze e 4 automediche. Sono arrivati i vigili del fuoco, i carabinieri di San Donato Milanese ed è stata allertata la torre di controllo di Linate. Il bilancio finale è di dodici studenti e due adulti portati in ospedale per lieve intossicazione. Ventitré bambini sono stati visitati sul posto e concentrati in una palestra dell’istituto Margherita Hack di San Donato, in attesa dei genitori e con supporto psicologico. Un bimbo è in giallo alla De Marchi, gli altri in codice verde, fanno sapere dal 118. L’autore del gesto è invece stato inviato al San Paolo. «Abbiamo avuto notizie rassicuranti su tutti i passeggeri dell’autobus: sia l’accompagnatrice scolastica, che i 51 ragazzi della seconda media stanno bene», ha comunicato il prefetto di Milano, Renato Saccone.

Salvini: «Le forze dell’ordine stanno perquisendo abitazione»

«Un senegalese con cittadinanza italiana al volante di uno scuolabus, con precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale, ha dirottato il mezzo e infine gli ha dato fuoco. È successo in provincia di Milano. L’uomo è stato arrestato. In questo momento le forze dell’ordine stanno perquisendo la sua abitazione. Voglio vederci chiaro: perché una persona con simili precedenti guidava un pullman per il trasporto di ragazzini?», ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

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