8 novembre 2019 - 09:47

Piazzale Baiamonti, una promenade tra verde e mura spagnole: «Come cambia la Piramide bis»

Il progetto per la «gemella» della stecca della Fondazione Feltrinelli è finalmente pronto, e pure il nuovo bando, il quarto, dopo i tre andati deserti

di Pierpaolo Lio

Piazzale Baiamonti, una promenade tra verde e mura spagnole: «Come cambia la Piramide bis»
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Le storiche mura spagnole, le moderne linee in vetro e cemento e un nuovo boulevard verde: dopo una lunga attesa, si delinea il futuro di piazzale Baiamonti. Il progetto per la «piramide» gemella della stecca della Fondazione Feltrinelli prova a riprendere slancio, dopo anni d’incertezza e ritardi. Ora tutto è finalmente pronto. Il nuovo progetto, rimaneggiato alla luce di un decennio di analisi e scoperte archeologiche, c’è. E pure il nuovo bando (il quarto, dopo i tre andati deserti) è cosa fatta: fra un mese partirà la gara per scegliere lo sviluppatore della seconda parte dell’intervento che ridisegnerà questo spicchio di città.

La novità è uno squarcio aperto sul passato. Superata la resistenza del vecchio distributore di benzina, gli archeologi hanno scoperto un pezzo di storia. Dalla terra sono spuntate tracce «significative» dell’antico bastione: la punta di lancia diretta a Nord di «Porta Comasina», uno dei baluardi fortificati più importanti degli undici chilometri di cinta difensiva di metà Cinquecento, poi «aperti» due secoli dopo con gli attuali caselli daziari per affacciare la città antica al più recente asse che corre verso il cimitero Monumentale. Altri reperti corrono invece paralleli alla «piramide» già realizzata. Sono porzioni di mura, in mattoni e blocchi di pietra: 150 metri di difese potenziate da una sequenza regolare di contrafforti, di cui è appena finito il restauro. Le tracce del passato sono state presentate dalla Soprintendenza, anche per illustrare le «conseguenze» sulla seconda stecca.

La «piramide» bis, disegnata sempre dagli architetti Herzog & de Meuron, sarà rimpicciolita. L’edificio che ospiterà negozi e uffici occuperà solo 600 dei 2.200 metri quadrati di area pubblica compresa tra viale Montello e via Volta, proprio per preservare i ritrovamenti che saranno in gran parte immersi in una grande piazza e in parte assorbiti al piano terra della stecca, aperto al pubblico.

E poi c’è la svolta green. Sull’area comunale nascerà infatti anche uno spazio verde di 550 mq che s’aggiungerà al grande giardino condiviso intitolato a Lea Garofalo (1.800 mq), che sarà preservato. Intanto, praticamente finite le indagini archeologiche lungo viale Crispi, sono finalmente partiti i lavori per quel parco lineare di 3.300 metri quadrati che ricorda la passeggiata panoramica che da fine Settecento sostituì le vecchie mura.

Sprazzi di verde spunteranno anche sul lato opposto: un nuovo filare alberato di 250 metri, con una quarantina di alberi, correrà lungo viale Pasubio. Sarà realizzato, come chiesto dal Consiglio comunale, con parte degli oneri di urbanizzazione della piccola stecca. Il resto della somma servirà alla manutenzione dei caselli, a rifare i marciapiedi di viale Montello e via Volta, a completare il percorso ciclopedonale di viale Monte Grappa, ma soprattutto a trasformare i bastioni di Porta Volta: oggi è una lingua d’asfalto con un parcheggio tra le carreggiate, domani sarà un boulevard verde di 2000 metri quadrati. «A oggi piazzale Baiamonti è un progetto incompiuto. La presenza della Feltrinelli è stato il primo passo per la sua rigenerazione. Ora bisogna completare il progetto», commenta l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran. «Lo studio Herzog & de Meuron — dice la soprintendente Antonella Ranaldi — ha progettato un intervento unitario geniale nelle soluzioni architettoniche. In questo quadro, i rinvenimenti non sono stati un “imprevisto”, ma un’occasione».

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