12 luglio 2020 - 07:31

Milano Linate, l’aeroporto riapre ma i voli resteranno a terra ancora due giorni, fino al 15 luglio

Lo scalo cittadino attivo da lunedì, ma le compagnie saranno operative

di Leonard Berberi

Milano Linate, l'aeroporto riapre ma i voli resteranno a terra ancora due giorni, fino al 15 luglio
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Dalle 6 di lunedì 13 luglio a Linate ci sono tutti. Gli agenti della Polizia di Stato, i finanzieri e gli uomini dell’Agenzia delle dogane, il personale dell’Enav (i controllori del traffico dei nostri cieli), gli addetti dell’handling, lo staff di Sea, la società di gestione dell’aeroporto milanese. A Linate ci sono tutti. O quasi. Perché a mancare sono i passeggeri e i voli. Al «Forlanini» è andata in scena la riapertura fantasma: per ben due giorni — salvo sorprese operative dell’ultima ora — non decollerà o atterrerà alcun aereo con a bordo i viaggiatori.

Se tutto va bene toccherà aspettare il 15 luglio quando tre compagnie — straniere — opereranno nel complesso otto movimenti giornalieri, tra arrivi e partenze, pari a uno ogni oltre due ore. Bisognerà attendere fino al 24 luglio, con il ritorno di Alitalia, per registrare un’attività degna di nota. Fino ad allora ad aumentare saranno soltanto le spese per tenere in funzione il city airport. Con un provvedimento del 9 luglio l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha comunicato il riavvio di Linate il 13 luglio e dopo quattro mesi di stop dovuto all’emergenza coronavirus «al fine di superare i disagi per l’utenza correlati all’inattività prolungata» e per «superare l’impatto negativo sull’economia e le attività produttive del territorio». Una riapertura a sorpresa: il decreto di giugno, del resto, disponeva la chiusura fino alle 23.59 del 14 luglio.

Pronti, via? Sì, ma con calma. Perché — come emerge da un’analisi del Corriere dopo aver contattato gli undici vettori che operano stabilmente a Linate — non c’è proprio questa fretta di tornare al city airport da parte di tutte le aviolinee. Risultato: lunedì e martedì, 13 e 14 luglio, non ci saranno voli, il 15 ne sono previsti otto operati da Lufthansa (quattro movimenti con Francoforte), Iberia (due con Madrid) e Air Malta (due). «Tra Linate e Francoforte opereremo 17 frequenze settimanali, anche a seguito della richiesta di una parte della nostra clientela nell’area milanese», conferma un portavoce della compagnia tedesca. Che aggiunge anche come il collegamento con il Belgio di Brussels Airlines — di solito previsto a Linate — «continuerà ad essere effettuato su Malpensa» almeno fino al 6 settembre, stando ai sistemi di prenotazione.

Il 24 luglio Alitalia sposta i collegamenti previsti dalla continuità territoriale con la Sardegna: 32 voli — tra decolli e atterraggi — per Cagliari (16), Olbia (10) e Alghero (6). «Dal 1° agosto opereremo su Linate tutte le altre rotte nazionali e internazionali attive fino al 31 luglio a Malpensa», precisa una nota del vettore tricolore che al city airport detiene i due terzi degli slot. La low cost EasyJet si ripresenterà al «Forlanini» il 31 luglio con il collegamento per Londra-Gatwick, mentre la britannica British Airways per ora fissa il ritorno il 2 agosto, «anche se non possiamo confermare nulla perché la programmazione continua a variare giorno dopo giorno», raccontano dal vettore. La scandinava Sas prevede di ripristinare la tratta Linate-Stoccolma dal 16 agosto, il giorno dopo toccherà — al netto di modifiche — al diretto per Dublino (con Aer Lingus). Bisognerà aspettare il 31 agosto per rivedere al city airport meneghino Air France (per Parigi) e Klm (per Amsterdam). Sempre ad agosto Alitalia attiverà al «Forlanini» i nuovi voli verso Palma di Maiorca, Ibiza, Minorca, Corfù, Creta e Rodi, tutti servizi stagionali estivi. I numeri, insomma, non sembrano supportare la riapertura anticipata. Sea chiedeva di prorogare il fermo di Linate almeno fino a settembre-ottobre. Un po’ perché i flussi sono ridotti e non ha economicamente senso tenere aperte due strutture (Linate e Malpensa) quando si può concentrare tutto l’operativo in provincia di Varese. Un po’ perché i cantieri per il rifacimento del terminal del «Forlanini» riducono lo spazio a disposizione e rendono difficile far rispettare il distanziamento sociale.

Anche per questo Sea aveva proposto una riduzione da 18 a sei movimenti orari (tre decolli e tre atterraggi), trovando però l’opposizione «dei principali vettori» — rivela la lettera dell’Enac — che il 7 luglio hanno «espresso la propria contrarietà a una drastica riduzione della capacità aeroportuale». E così l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha fissato in «almeno dieci» i movimenti, peraltro cogliendo impreparate pure le stesse aviolinee che ormai stavano aggiustando la programmazione sui sei voli orari. A dimostrazione — sottolinea maliziosa una fonte romana — che «qualcuno, nella Capitale, non ama Milano». La riapertura anticipata costerà alle casse di Sea — e quindi anche a quelle pubbliche — qualche milione di euro in più.

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