4 aprile 2021 - 11:26

A Malpensa atterra il primo volo
New York-Milano «Covid free» per cento passeggeri

Doppio tampone ai viaggiatori: tutti negativi. Dopo un anno di pausa forzata, causa pandemia, riprende la rotta intercontinentale. Due i vettori Usa già attivi, il terzo a maggio. In estate toccherà a Emirates, Alitalia e alla sorpresa Neos

di Leonard Berberi

A Malpensa atterra il primo volo  New York-Milano «Covid free» per cento passeggeri
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I primi voli «Covid tested» New York-Milano atterrano a ottanta minuti di distanza all’aeroporto di Malpensa un sabato mattina alla vigilia di Pasqua. Trasportano un centinaio di passeggeri — imbarcati negli Stati Uniti con un certificato di negatività — che prima di uscire dal terminal vengono sottoposti a un secondo tampone per poter così evitare la quarantena di due settimane. Prove tecniche di normalità ai tempi del coronavirus. Dopo un anno di assenza a causa della pandemia e delle restrizioni agli spostamenti tornano i flussi sulla rotta intercontinentale più trafficata d’Italia — quella tra la Grande Mela e la Lombardia — e stavolta con un doppio filtro sanitario. Certo, per ora se ne avvantaggiano gli statunitensi (e gli italiani residenti là) dal momento che noi non possiamo ancora recarci per turismo.

Il primo volo «Covid tested» a toccare la pista di Malpensa sabato alle 7:44 è stato quello di Delta Air Lines (DL118) con un Airbus A330. Alle 9:04 è arrivato il Boeing 777-200 del collegamento AA198 di American Airlines. I viaggiatori sono stati poi accompagnati nell’area dedicata ai test rapidi. Sono risultati tutti negativi. Ad accogliere i viaggiatori ieri a Malpensa c’erano il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia e Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, la società che gestisce l’impianto assieme a quello di Linate. «Questo è l’inizio della ripartenza», commenta il ministro Garavaglia. «Sappiamo che sta per arrivare il “green pass” europeo, un lasciapassare che sostanzialmente con i tamponi permetterà di riprendere a viaggiare — aggiunge —. Ecco, questo è l’inizio e si parte con Milano-New York che ha un significato molto, molto importante». «Ci è voluto un anno per far ripartire questo collegamento cruciale per le persone e per l’economia», spiega Armando Brunini. «Ci auguriamo che vengano al più presto allentate le restrizioni: se sono voli sicuri bisogna consentirne l’utilizzo anche per chi vola per turismo».

Le speranze di Sea sul ripristino della rotta è anche basato sui numeri. «Il volo Milano-New York il più importante a livello intercontinentale — prosegue Brunini —, fa circa gli stessi numeri di passeggeri del Linate-Fiumicino». Anche di più, a leggere il bollettino dell’Ente nazionale per l’aviazione civile. Nel 2019 — anno prima dello scoppio della pandemia — ci sono stati 875.232 viaggiatori tra l’aeroporto «JFK» di New York e Malpensa, più 143.633 persone tra lo scalo in provincia di Varese e Newark, l’altro approdo della città statunitense. Tra il capoluogo lombardo e la capitale italiana si sono imbarcati poco meno di 771 mila clienti.

Quello di ieri dovrebbe essere solo un assaggio sulla tratta aerea più redditizia. L’8 maggio è previsto il ritorno del terzo vettore statunitense, United Airlines. Il 1° giugno si rivedrà Emirates che collegherà Milano e New York con un Boeing 777-300ER, in attesa di ripristinare l’Airbus A380, l’aereo a due piani, quando i flussi torneranno a somigliare a quelli pre-Covid. Tra Malpensa e New York sono in vendita pure i voli di Alitalia che dovrebbero riprendere sempre dal 1° giugno. Ma l’estate potrebbe riservare anche la sorpresa Neos: la compagnia del gruppo Alpitour ha infatti chiesto al Dipartimento americano dei Trasporti l’autorizzazione a operare collegamenti passeggeri e merci tra Europa (quindi Italia) e Stati Uniti, mentre ha già ottenuto l’ok a volare verso il Canada.

In attesa della stagione estiva bisogna fare i conti con l’attualità. In questo fine settimana di Pasqua Sea stima 140 mila passeggeri in transito tra Malpensa e Linate. Sembra molto, ma come ricorda Brunini si è ancora lontani da quella del 2019 quando si registrarono circa un milione di persone. Il calo è dell’86%. Sarà un altro anno di passione

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