Milano

L'ira del sindaco Sala: "Folla sui Navigli vergognosa: pronto a chiuderli"

(fotogramma)
La zona della movida milanese presa d'assalto ieri, in tanti non indossavano la mascherina. L'infettivologo Galli: "Si apre uno spiraglio e diventa una breccia"
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In due mesi di emergenza, Beppe Sala non è mai stato così furioso. Ma adesso, di fronte alle immagini che definisce "vergognose" dei Navigli tornati ad affollarsi per l'ora dell'aperitivo di milanesi anche "senza mascherina", il sindaco lancia un "ultimatum" alla città: "O le cose cambiano oggi, non domani, o prenderò provvedimenti e chiuderò i Navigli o a bloccare la vendita d'asporto" o tutti quei luoghi a rischio assembramento.  E' una Milano che, per dirla con il primario di Malattie infettive del Sacco di Milano Massimo Galli "è una bomba" pronta a (ri)esplodere, l'osservata speciale. Se i contagi riprenderanno a salire, il timore è quello di dover archiviare subito la Fase 2. Il sindaco lo sa e, nel suo quotidiano messaggio inviato via social da Palazzo Marino usa parole durissime. Anche perché, dice, in gioco c'è la ripresa e il lavoro che serve soprattutto ad arginare un'altra crisi, quella economica e sociale. "Quando c'è da ringraziare i milanesi per il loro comportamento virtuoso io sono sempre il primo a farlo e mi piace anche. Però ci sono dei momenti in cui c'è da incazzarsi e questo è uno di quelli: le immagini di ieri lungo i Navigli sono vergognose", l'esordio.

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Il caso, appunto, è quello dei Navigli che, ieri sera, dopo appena quattro giorni dall'avvio della Fase 2, sono tornati a riempirsi. Troppo. Ed è qui che i contagi e i decessi della Fase 1 si incrociano con la necessità di rialzarsi: "Per me è anche deprimente tornare a spiegare qual è la situazione, ma ve lo ridico: noi siamo non solo in crisi dal punto di vista sanitario, e abbiamo visto quanto abbia toccato questa città la pandemia, ma siamo in una profondissima crisi socio-economica. Milano ha bisogno di tornare a lavorare, questo è il punto. Non è un vezzo tornare a riaprire, è una necessità e io sto e starò sempre dalla parte delle famiglie che fanno fatica ad arrivare a fine mese, sto dalla parte di chi va a lavorare non a divertirsi".

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Il problema, questa volta, riguarda la movida tornata a riaffacciarsi in modo eccessivo. E in questo caso il sindaco è quanto mai deciso a mettere un freno: "Non permetterò che quattro scalmanati senza mascherina, uno di fianco all'altro mettano in discussione tutto ciò. Potevamo essere inconsapevoli, non pienamente consapevoli due o tre mesi fa e anch'io lo sono stato. Ma ora no, dopo tutto quello che abbiamo visto". Ma, dai parchi ai luoghi dello sport, tutta la città deve rispettare le regole. 
 

Il Comune invierà più vigili a presidiare la Darsena e dintorni. È quello che conferma anche la vicesindaca con delega alla Sicurezza, Anna Scavuzzo: "Abbiamo bisogno di capire che le esagerazioni non portano a nulla di buono. E siccome la lezione la abbiamo imparata con l'esperienza, i Navigli che pullulano di persone tutte vicine vicine e senza mascherina, bevendo e scherzando come fossimo nella fase 8... anche no. Noi avremo più vigili e il prefetto ha già promosso un coordinamento della presenza delle forze dell'ordine. E ciascuno ci metta testa: ne abbiamo tutti bisogno".
Ed ecco, appunto, l'ultimatum di Sala: "Sono un politico dei fatti: o le cose cambiano oggi, non domani, non è un penultimatum è un ultimatum, o domani prenderò provvedimenti. Chiudo i Navigli e poi lo spiegate voi ai baristi perché non possono lavorare". Un avvertimento che, però, si incrocia ancora con un appello al senso di responsabilità di tutti: "Questo non è guardie e ladri, non è un gioco. Non possiamo permettercelo in una città da 1,4 milioni di abitanti e 1.700 chilometri di strade, ma non permetterò che l'1 per cento di chi non ha testa metta in difficoltà tutti".

Coronavirus Fase 2, l'infettivologo Galli: "Si apre uno spiraglio e diventa una breccia"

"Se non passa la cultura della responsabilità passeremo dei guai", ha commentato Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell'Ospedale Sacco, in collegamento con Agorà su Rai3, a proposito delle immagini dei Navigli pieni di persone. "E' la cronaca di un evento annunciato - osserva - dopo tutto questo periodo di compressione evidentemente si apre uno spiraglio e diventa una breccia. Speriamo che non cada la diga. Ma dico speriamo".