Coronavirus in Lombardia, non passa la mozione di sfiducia ad Attilio Fontana per la seconda volta. La renziana Baffi dalla parte del presidente

(agf)
La richiesta presentata da 30 consiglieri di opposizione dopo la questione del caos dati sulla zona rossa: ma la maggioranza vota compatta
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Il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato la mozione di sfiducia nei confronti del governatore Attilio Fontana presentata dalle opposizioni. I no del centrodestra sono stati 47, mentre i sì delle opposizioni 30. Dopo la bocciatura la maggioranza si è alzata in piedi e ha applaudito, urlando in coro "Attilio, Attilio". Per la seconda volta, quindi, la sfiducia al governatore Fontana sull'emergenza coronavirus non passa: e anche questa volta tra chi ha detto no c'è la renziana Patrizia Baffi.

Il documento di sfiducia era stato sottoscritto da 30 consiglieri dei gruppi di opposizione: M5S, Lombardi Civici Europeisti, Misto, PD e +Europa, ma appunto non da Baffi del Gruppo Misto. Alla base della richiesta le inefficienze nella gestione dell'emergenza sanitaria, oltre ai danni economici provocati dal colpevole errore nel conteggio sui dati del contagio "che hanno irreparabilmente compromesso la credibilità di Regione Lombardia e del suo presidente Attilio Fontana". "La gestione dell'emergenza sanitaria - si legge tra le premesse della mozione - ha evidenziato le diverse e troppe inefficienze del sistema sanitario lombardo e, in particolar modo, ha messo in luce una assoluta inadeguatezza da parte di questa amministrazione regionale di poter proseguire, nell'interesse dei cittadini lombardi, nel suo operato".