2 luglio 2021 - 15:23

Roma, Casapound contro gli Azzurri in ginocchio: murale in stile fascista,«Resta in piedi, Italia»

Sostituita l’opera di Harry Greb con gli azzurri inginocchiati conto il razzismo: «La nostra è stata una provocazione per dire che l’invito a inginocchiarsi, fatto anche da tanti politici del Pd, è solo una richiesta di sottomissione al nostro popolo»

di Ester Palma

Roma, Casapound contro gli Azzurri in ginocchio: murale in stile fascista,«Resta in piedi, Italia»
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Niente più calciatore del Subbuteo con la maglia azzurra e in ginocchio col pugno chiuso e la scritta «Do the right thing» («Fai la cosa giusta») titolo del film del 1989 di Spike Lee sulle tensioni razziali a Brooklyn. Nella notte il murale il murale di Harry Greb che invitava la Nazionale a inginocchiarsi contro il razzismo, in via dei Neofiti, pieno centro storico, è stato «corretto» dai militanti di Blocco studentesco, l’organizzazione giovanile di CasaPound.

Ora l’immagine, disegnata con l’inconfondibile grafica del Ventennio, mostra un calciatore in piedi e col braccio teso. Anche la scritta è stata cambiata in «Resta in piedi Italia». «La nostra è una provocazione per dire che l’invito a inginocchiarsi, fatto anche da tanti politici del Pd, non c’entra nulla con il razzismo ma è solo una richiesta di sottomissione al nostro popolo - ha detto all’Adnkronos Luca Marsella, consigliere del X Municipio di Casapound - Il calcio deve stare fuori da queste logiche. Alla vigilia della partita Italia-Belgio, i ragazzi di Blocco studentesco hanno deciso di coprire il murale, protagonista di tanti interventi e interviste di politici, con un manifesto degli anni ‘30 per dire che i nostri giocatori non si devono inginocchiare ma devono restare in piedi e speriamo anche sia di buon auspicio, visto che gli anni ‘30 furono un periodo glorioso per l’Italia ai mondiali di calcio».E aggiungono i ragazzi: «Abbiamo seguito il consiglio dell’artista . Chiedeva di fare la cosa giusta, no? Inginocchiarsi secondo noi non è una forma di rispetto per nessuno, meglio stare in piedi e guardarsi in faccia».

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