L’EDITORIALE
Sciopero Alitalia e blocco stradale: i diritti messi in dubbio
di Flavio Haver
Lo sciopero e la possibilità di manifestare sono diritti riconosciuti e tutelati dalla Costituzione. Nessuno li vuole mettere in discussione ma anche di fronte alle proteste più dure, alle vertenze che coinvolgono decine di migliaia di dipendenti e altrettante famiglie non può essere ignorato il diritto - anch’esso sancito dalla Carta - al rispetto delle libertà individuali dei cittadini.
Non annunciato, nè tantomeno ovviamente autorizzato, il blocco dell’autostrada verso l’aeroporto di Fiumicino avvenuto ieri, con i viaggiatori in partenza costretti in fretta e furia a individuare itinerari alternativi per raggiungere lo scalo, ha provocato notevoli disagi. E ha anche fatto registrare momenti di grande tensione. Con spintoni e manganellate da parte della polizia, che ha cercato di tenere libera la strada di accesso al «Leonardo da Vinci», e la reazione dei manifestanti, che ha costretto otto agenti a ricorrere alle cure dei medici per contusioni e lievi ferite. Le legittime e pacifiche rivendicazioni di chi rischia di perdere il posto di lavoro debbono essere garantite sempre e ovunque. Ma non possono essere tollerate nè l’uso della violenza nè la paralisi dello scalo che collega il Paese al resto del mondo.