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MotoGP GP Argentina. Termas, una pista alla fine del mondo. E che pista

MotoGp

Guido Sassi

Un sosia di Valentino Rossi si diverte nel paddock di Termas de Rio Hondo (foto getty)

Al via in Argentina la seconda prova del motomondiale 2018. La pista è quella di Termas de Rio Hondo, un tracciato veloce e spettacolare, dove sul giro secco Marc Marquez ad oggi non ha rivali (4 pole su 4)

Il GP sarà in diretta su SkyMotoGPHD con le qualifiche della classe MotoGP sabato alle 20.10 e la gara domenica alle 20.00. Tutto sul canale 208 di Sky

Tutti gli approfondimenti in Reparto Corse MotoGP ogni martedì alle 14.30 su Sky Sport24 (canale 200)

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4.8 chilometri di lunghezza, 14 curve ben assortite e un rettilineo di oltre 1 chilometro dove si superano i 330 chilometri orari: il circuito di Termas de Rio Hondo è la quarta pista più veloce del motomondiale e ha sempre regalato gare interessanti, nelle quattro edizioni del gp d’Argentina qui disputate.

Il set up deve tenere conto di un grip al posteriore che varia parecchio nel corso del fine settimana: motomondiale escluso si gira molto poco e la giornata di venerdì viene spesa dalle MotoGP in gran parte a pulire la pista, che quest’anno è stata pure parzialmente riasfaltata. Viste le numerose incognite sulle condizioni del tracciato, Michelin ha ottenuto una deroga per portare 4 opzioni di pneumatici.

Il record del circuito è di Valentino Rossi in 1’39’ 019 e resiste dal 2015. Diversi sono i punti interessanti sulla pista, a cominciare dalla curva 2, una delle cinque a sinistra, dove è facile andare a terra: l’anno scorso sono caduti sia Pedrosa che Marquez, con il 93 che ha gettato al vento la gara quando era in testa con oltre 2 secondi di vantaggio.

Un'altra curva ormai famosa è il tornante della 5, che arriva al termine del lungo rettilineo. In quel punto nel 2015 il sorpasso di Rossi su Marquez in ingresso, con la toccata dello spagnolo in uscita e conseguente caduta. Il campione di Cervera fu obbligato al ritiro anche in quell’occasione, nella stagione che lo avrebbe visto incrociare le armi con Valentino ancora ad Assen e infine in Malesia.

Anche la curva 7 presenta una bella frenata per tentare un attacco: così come la 13, dove nel 2016 però Iannone atterrò Dovizioso dopo avere perso l’anteriore. L’italiano riuscì comunque a raccogliere tre punti spingendo la moto fin sotto la bandiera a scacchi. Tra tante incertezze, Termas de Rio Hondo offre insomma una garanzia: spettacolo e tensione fino all’ultimo metro di gara.