UNA MONETA FALSA TORNA SEMPRE A GALLA

GUARDIE E LADRI (1951) film diretto da Mario Monicelli e Steno, con Totò e Aldo Fabrizi. Nella scena il finto custode si accinge a truffare l’ignaro e ricco turista con una “doppio sesterzio” (fresco di ritrovamento) rifilandogli la famosa  patacca monetale con la scrofa.

Fra gli innumerevoli film magistralmente interpretati da Antonio De Curtis, in arte Totò, richiamo alla mente la pellicola dal titolo Guardie e Ladri (1951), la cui trama è giocata su una truffa che ruota intorno ad una falsa moneta, o meglio ad una “spudorata patacca”, che il protagonista, in veste di finto custode, rifila al ricco americano di turno in visita nel Foro Romano.

GUARDIE E LADRI, Fotogramma tratto dal film con in evidenza i due finti pezzi monetali del tipo scrofa con due volti affrontati.

Orbene la famosa “moneta” utilizzata non è che uno dei diversi pezzi in bronzo o leghe similari pertinenti ad una serie di falsificazioni che ancora gira per la nostra penisola ed è presente anche in varie raccolte numismatiche dell’Italia centro-settentrionale. La solita scrofa, se ricordo bene, compare fra pezzi autentici presenti in una collezione privata d’epoca recentemente acceduti alla raccolta del Museo Provinciale Sannitico di Campobasso (ndr. con il nuovo allestimento inaugurato nel settembre 2012, la vetrina con la moneta fasulla e i materiali della donazione Eliseo sono stati rimossi  e posti in magazzino). Tipi simili, in più tempi, sono comparsi a Lucera, ad Altavilla Irpina e nel beneventano oltre che a Roma e nei più noti mercatini d’antiquariato, immancabili luoghi e ricettacolo di molte falsificazioni e imitazioni di oggetti antichi.

Si tratta di un tipo di medaglione prodotto fra la fine del XIX secolo e i primi decenni del seguente, originariamente nato come souvenir o fermacarte raffigurante al rovescio (con poche varianti) una scrofa che allatta e diversificandosi nel dritto, che generalmente presenta una testa muliebre coronata o due teste affrontate.

In molti casi, tale pezzo è stato contraffatto e spacciato fraudolentemente per un’autentica ed inesistente moneta dell’Italia centro meridionale. Come già ebbe a scrivere agli inizi del ‘900 il noto studioso e numismatico Francesco Gnecchi  (Milano, 8 settembre 1847 – Roma,15 giugno 1919) “tra le monete false ve ne sono alcune che potrebbero ingannare solo i più inesperti, è il caso di alcuni assi librali con la scrofa che allatta i piccoli o con la testa di Romolo”.

Ad aumentare i dubbi ed accendere giuste critiche sull’argomento già negli anni Trenta del secolo ormai trascorso ci pensò Nicola Beccia (Troia, 15 marzo 1872 – Foggia, 11 febbraio 1943) noto studioso pugliese che per primo, nel 1931, aprì una breccia nel campo di questi falsi numismatici con un opuscolo dal titolo “Patacche o monete troiane?”sostenendo la tesi che la patacca in questione fosse una moneta medievale, emessa dalla zecca di Troia (FG), finendo per questo impallinato sotto gli strali sarcastici di numismatici più esperti. Recentemente, sempre sull’argomento e sulle sue vicende, è stato pubblicato su “Panorama Numismatico” un ulteriore e ben documentato studio a firma di Lorenzo Bellesia intitolato “Le patacche con la scrofa: una ricerca sulla loro origine e datazione”, a cui rimandiamo per maggiori approfondimenti. Tali tipi pseudo monetali, pur riuscendo oggi difficilmente ad ingannare i veri cultori specializzati nel genere, purtroppo non mancano di colpire ancora i ricercatori e gli studiosi che non hanno grande dimestichezza con la materia.

È il caso per il Molise di una recente e pregevole pubblicazione di Michele Carroccia, “Scritti vari di topografia antica (Molise – Abruzzo – Campania). Questioni di metodo”(2006), ove l’autore, a chiusura dell’opera, presenta un pezzo del medesimo stampo descritto come una “moneta italica di collezione privata dal Molise Bronzo fuso – (gr.120) (in: Samnium, aprile-Giugno 2001) – Diametro circa cm 5”.

Bibliografia elementare:

Gnecchi F., Roman Coins Elementary Manual, London 1903.

Beccia N., Patacche o monete troiane?, Tip. G. Buccino, Foggia 1931.

Beccia N., Polemica Numismatica, Tip. Editrice Pugliese, Foggia 1932.

Beccia N., Divagazioni Numismatiche, Tip. Catea-P. De Santis, Troia 1940.

Bellesia L., Le patacche con la scrofa: una ricerca sulla loro origine e datazione, in “Panorama Numismatico”, n.270, febbraio 2012.

Per saperne di più:

http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/apriarticolo.html?idArticolo=1 http://www.panorama-numismatico.com/le-patacche-con-la-scrofa-una-ricerca-sulla-loro-origine-e-datazione/ http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/a190/a190.html#concludo http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Japigia/1943/articoli/fascicolo%201/Nicola%20Beccia%20(necrologio).pdf

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