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19 maggio 2019 - 16:07

Caselle perde peso e «regala traffico all’aeroporto di Malpensa»

di Giulia Ricci

Caselle torna ad essere l’aeroporto della Ryanair. Ma l’abbandono di molte rotte da parte di Blue Air regala traffico all’aeroporto di Malpensa, con una riduzione dell’oltre il due percento dei passeggeri tra il 2018 e il 2017. Numeri che fanno prevedere un calo precipitoso per quest’estate, stagione che ha perso una decina di rotte. Venerdì l’assemblea di Sagat, la società che gestisce il «Sandro Pertini», ha approvato il bilancio dell’anno scorso e pubblicato il rendiconto: numeri che raccontano una situazioni di luci e ombre. La prima destinazione dei torinesi si conferma Roma, con oltre 500 mila passeggeri (anche se con una flessione del 6%), seguita da Londra e Catania. Ma l’anno scorso Caselle ha perso uno dei suoi «cavalli di battaglia»: i viaggi verso il sud Italia di tutti coloro trasferitisi nel capoluogo piemontese per lavoro, ma con affetti e famiglia rimasti lontani. Catania ha perso il 13% dei passeggeri, Lamezia Terme il 15%, passando da 127 a 107 mila persone. Un trend che su queste ultime due tratte non potrà che peggiorare, dato che Blue Air ha tagliato altri due voli sulla prima meta e sulla seconda ha ridotto la capacità utilizzando, in piena estate, piccoli Boeing 737-500 da 120 posti invece che quello da 189, come raccontato da Fly Torino, che sottolinea: «Tutto traffico regalato a Malpensa, dato che non vi sono contromisure sostanziali con altri vettori». Male al sud anche Napoli, che perde il 5%, e Bari, fanalino di coda delle scelte dei torinesi.

Tratte internazionali

Crescono invece le tratte internazionali: oltre 332 mila i passeggeri per Londra, con un aumento del 4 per cento, mentre la crescita tocca il 9 per cento per Francoforte e Parigi. E a riconquistare la nomea di primo vettore a Caselle è la Ryanair, con quasi un milione di passeggeri trasportati, mentre Alitalia e soprattutto Blue Air hanno avuto un tracollo, con una perdita di quasi 60 mila passeggeri per la prima (-9%) e circa 170 mila la seconda (-17%). I dati della compagnia rumena, che avrebbe dovuto far volare Torino low cost, peggioreranno di gran lunga nel bilancio di quest’anno, dato il lento ma continuo «ritiro dalle piste»: dopo Parigi, Cracovia e Londra, l’addio è già stato dato ai voli per Pescara, Stoccarda, Bari e Lisbona. E poi Siviglia, Bucarest, Malaga e Madrid, tratte che non verranno riproposte. Un altro regalo per Milano, dove andranno i torinesi che vogliono viaggiare a basso costo. In crescita invece Volotea ed Easyjet, che hanno inaugurato nuove rotte nel corso del 2018 e cresceranno anche quest’anno.

Rischio crollo

Se si calcolano, però, anche le cancellazioni per quest’estate: Blue Panorama ed Aegean, Caselle dirà presto addio anche a Grecia, Andalusia, Egitto e Polonia. E ancora Alghero, Luton e Trapani. Insomma, una stagione nera e il rischio di un crollo di Torino come meta turistica che ora è tutta nelle mani di Elisabetta Oliveri, appena nominata presidente di Sagat, e del nuovo amministratore delegato Andrea Andorno. A breve saranno disponibili i dati di Assearoporto di aprile e da FlyTorino c’è un brutto presentimento (fatto di numeri e calcoli di rotte). Perché se i primi tre mesi dell’anno sono stati in crescita (anche se meno rispetto alla media nazionale), il timore è che si perderà l’effetto del traffico degli sciatori e si inizieranno a sentire i risultati dei tagli delle compagnie aeree low cost: «Sarà un bagno di sangue».

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