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torino
12 giugno 2021 - 11:49

Migrante suicida al Cpr di Torino: si indaga per omicidio colposo

di Massimiliano Nerozzi

Cambia indirizzo (giuridico) l’inchiesta sulla morte di Moussa Balde, il ragazzo di 23 anni, originario della Guinea, che si era tolto la vita a fine maggio, dentro al Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di corso Brunelleschi: la Procura, che stava indagando per istigazione al suicidio, ipotizza ora l’omicidio colposo. E se prima il fascicolo era contro ignoti, adesso spuntano i primi nomi sul registro degli indagati: sono il direttore della struttura e il medico coordinatore. L’ipotesi è che in quei giorni, nel Cpr, possano essere state violate le necessarie regole e norme di cautela, portando il giovane al suicidio.

Gli investigatori hanno girato un video

Ieri mattina (11 giugno), il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e il pubblico ministero Rossella Salvati hanno fatto un’ispezione al Cpr, insieme ai carabinieri del Nas e a personale medico: anche grazie a riprese video, gli investigatori vogliono rendersi bene conto dello stato dei luoghi e della situazione all’interno della struttura. Soprattutto perché — secondo la prima ricostruzione — Moussa Balde era stato spedito in una cella del cosidetto «ospedaletto», per un’infezione dermatologica poi rivelatasi inesistente. «Chi lo ha chiuso in gabbia, ha stretto con lui il nodo del lenzuolo con cui si è impiccato», aveva detto l’avvocato Gianluca Vitale, che assiste i familiari della vittima. E che ieri, in una lettera, ha polemizzato con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che del caso aveva parlato rispondendo al question time: «Nelle sue parole non traspare il minimo rincrescimento per questa morte». Duro era stato anche l’avvocato Davide Mosso, dell’Osservatorio carcere: «I Cpr sembrano campi di concentramento».

Il pestaggio di Ventimiglia

Il ragazzo, accusato di una tentata rapina, era stato aggredito da tre italiani all’uscita di un supermercato di Ventimiglia, e picchiato. Gli aggressori, identificati dal video fatto da un passante, andranno a processo per lesioni, ma senza l’aggravante razziale, di cui però resta il dubbio. Dimesso dall’ospedale, Moussa Balde era poi stato trasferito al Cpr, avendo il permesso di soggiorno scaduto e un decreto di espulsione.

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