Torino

Torino, l'inferno del traffico in piazza Baldissera: colpa del sottopasso che non c'è

L'ingorgo quotidiano in piazza Baldissera 
Fino a 50 minuti di coda, ogni giorno. La rotonda nata per smistare la circolazione è ora una trappola. La protesta dei residenti: "Prigionieri del traffico e soffocati dall'inquinamento". Il Comune non vuole realizzare altre infrastrutture
 
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Fino a 50 minuti per attraversare una rotonda: ecco il paradosso di piazza Baldissera, dove è stata proprio la costruzione di una nuova infrastruttura a generare un ingorgo che prima non c'era e che adesso c'è. E che ogni giorno fa impazzire migliaia di automobilisti, con punte di seimila veicoli all'ora nelle fasce di punta. Una rotonda monstre di 8 strade e 14 corsie in entrata, sette vie in uscita, tagliate da un dedalo pericolosissimo di strisce pedonali e piste ciclabili, che sta mostrando i suoi limiti. D'altra parte non era così che i progettisti avevano pensato la viabilità attorno alla stazione Dora, lungo la Spina centrale. Il disegno dell'area prevedeva infatti un sottopasso da est a ovest che, sfruttando in parte una preesistente galleria ferroviaria, avrebbe abbattuto drasticamente il traffico sull'asse di corso Vigevano e corso Mortara. E l'opera era stata anche approvata in via preliminare dal precedente governo che aveva ipotizzato di stanziare 30 milioni per il sottopasso e 5 per la semaforizzazione della piazza (oltre a 16 milioni per snellire il traffico in piazza Derna).
Ma la giunta pentastellata della città non ha presentato domanda per finanziare il progetto esecutivo. E non ha intenzione di farlo, preferendo disincentivare l'uso dell'auto rispetto a potenziare le infrastrutture. È la stessa assessora Maria Lapietra, rispondendo a un'interpellanza del consigliere comunale Silvio Magliano, a proporre soluzioni alternative: installare nel raggio di un chilometro cartelli che segnalino le code e incentivino persorsi alternativi, coordinare i semafori, ma soprattutto ridurre i bracci di accesso alla rotonda, obbligando le vetture provenienti da via Cecchi a girare a destra in corso Vigevano e quelle provenienti da corso Mortara a svoltare verso corso Principe Oddone. Inoltre il restringimento di corso Vigevano, che adesso è su tre corsie, aiuterebbe a contenere l'afflusso di auto nella rotonda.

"Tuttavia non credo che siano interventi risolutivi - spiega Carlotta Salerno, presidente della Circoscrizione 6 - visto che un mese fa è stata aperta una bretella da via Breglio a via Cigna, ma non ha portato i risultati sperati per alleggerire il traffico sulla piazza.
E per chi abita o lavora in zona per raggiungere il centro è diventato persino più scorrevole passare da via Cigna e affrontare il Rondò della Forca, che rimane un incrocio lento da attraversare, ma meno di piazza Baldissera".

A volte quando ci sono i vigili il traffico è più fluido, altre volte il loro evitare l'ingorgo frenando le vetture prima che si ingolfino una dentro l'altra in realtà è un rallentamento rispetto all'anarchia che centimetro dopo centimetro fa avanzare i mezzi nella grande rotatoria. Sulla piazza si affacciano solo un paio di case e pochi negozi, ma le code si estendono per centinaia di metri in tutte le direzioni e questo crea ripercussioni anche sulla qualità dell'aria, tanto che era stata richiesta anche una centralina dell'Arpa per monitorare le polveri sottili.

Ma soprattutto è la qualità della vita che è peggiorata, in particolare per chi abita a nord della rotonda, a Borgo Vittoria e Barriera di Milano: "Viviamo come prigionieri nei nostri quartieri: venerdì ho impiegato un'ora esatta venerdì a percorrere tre chilometri da via Masserano a casa: ricordo bene chi ci accusava di voler creare un'autostrada in mezzo alla città, ma questi sono i risultati", sbotta Nadia Conticelli, che abita in corso Grosseto e, come ex presidente della Circoscrizione 6, ha seguito la nascita della rotonda. Il collega Marco Novello, di Borgo Vittoria, insiste: "La giunta comunale vuole disincentivare l'uso dell'auto - dice il presidente della 5 - ma non calcola che la rotonda serve anche per i grandi spostamenti: qualità della vita è anche non stare un'ora in strada, ma potersi dedicare ad altro".
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