Torino

Bocciato l’autovelox mobile, l’avvocata multata vince la causa

Il caso a Pecetto, aveva superato il limiti di un chilometro 

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In meno di tre mesi a Pecetto sono state comminate multe per 30mila euro con lo Scout Speed, un "autovelox dinamico" montato a bordo di un’auto civetta della polizia municipale. Senza però segnalare preventivamente agli automobilisti del " pericolo" di essere pizzicati, e senza che la sanzione venga immediatamente contestata, quelle multe potrebbero essere nulle. È un comportamento illegittimo, infatti, quello che ha avuto il Comune, secondo il giudice di pace a cui si è rivolta un’avvocata, Noemi Penon, che si era vista recapitare un verbale da 27 euro per aver viaggiato a 66 chilometri orari, superando di un solo chilometro l’ora il limite tollerato. Non era una gran cifra quella che la legale avrebbe dovuto pagare, ma lei ne ha fatto una questione di principio. E patrocinando se stessa, ha scelto di contestare la multa: non solo ha vinto il ricorso contro il Comune di Pecetto, ottenendo una pronuncia importante per tutti gli automobilisti che ora possono sapere che le multe prese in questo modo sono illegittime, ma il giudice le ha anche liquidato le spese di giudizio come avvocato di se stessa (180 euro), condannando altresì il Comune al ristoro di quelle di lite, fissate in 113 euro.
L’avvocato Penon ha spiegato nel suo ricorso i due punti fondamentali secondo cui la modalità di questa rilevazione di infrazioni sarebbe illegittima: anzitutto « nessuna segnalazione fissa o mobile che preannunciasse la presenza di una postazione dinamica di questo tipo di autovelox », e poi «nonostante la presenza degli agenti a bordo dell’auto, l’infrazione non è stata contestata nell’immediatezza». Il giudice di pace Marco Carlo Alberto Boretti le ha dato ragione in pieno: « Nel verbale – scrive il giudice – ci si limita ad osservare che non è stato possibile effettuare la contestazione immediata della violazione perché l’accertamento è stato fatto per mezzo di appositi apparecchi di rilevamento gestiti dagli organi di polizia stradale e nella loro disponibilità. Questa motivazione appare assolutamente generica e di circostanza ». Riportando le pronunce della Cassazione, il giudice stabilisce anche che « l’eccezione alla contestazione immediata presuppone la segnalazione dell’autovelox. L’obbligo di segnalazione non può, del resto, essere vanificato da alcun provvedimento amministrativo. La circolare del ministero dell’Interno detta regole di obbligo di doppia segnalazione per le postazioni di controllo alla velocità».
Lo strumento dello Scout Speed è in uso da più di un anno a Pecetto e molti altri Comuni del torinese lo stanno adottando. « Pochi cittadini - commenta l’avvocata Penon - accettano di rischiare contestando una multa, dato che il contributo unificato costa 43 euro. Ma far valere i propri diritti è una questione di principio ».