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Enzo Garinei e la morte del figlio Andrea Garinei: “Se buttiamo via l’amore, tutto è finito”

La grande lezione di vita e di arte di Enzo Garinei, 93 anni e 70 di carriera, a “Vieni da me”. Ospite del salotto moderato da Caterina Balivo, la leggenda vivente del cinema e del teatro italiano ha raccontato i suoi inizi, la sua storia e lasciando anche un rapido passaggio sulla tragedia di perdere un figlio, quattro anni fa: “Vogliatevi bene, conta solo il cuore”.
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Enzo Garinei, leggenda vivente del cinema e del teatro italiano, ha compiuto 93 anni lo scorso 4 maggio e con un film dal 3 ottobre nelle sale, "Appena un minuto" con Max Giusti per la regia di Francesco Mandelli, festeggia i suoi 70 anni di carriera. Occasione ghiotta per poterlo celebrare a "Vieni da me", il salotto della fascia postprandiale di Rai1 moderato da Caterina Balivo. Una intervista a cuore aperto, spaziando su tutto: dagli esordi con Totò al rapporto con i colleghi fino al tragico lutto che lo ha colpito 4 anni fa, la morte del figlio Andrea, scomparso poco prima di compiere 50 anni.

La grande lezione di Enzo Garinei

Si rivivono i 70 anni di carriera e Caterina Balivo si chiede come possa riuscire ad essere ancora in forza a 93 anni: "L'energia c'è, qualcuno me la dà" e indica il cielo. Un riferimento proprio a suo figlio Andrea. E poi si parla dei suoi esordi:

Totò cerca moglie, il vero film importante in cui ho conosciuto il principe Antonio De Curtis, uomo straordinario e meraviglioso: lui regalava alle persone più povere 500 lire, mezzo stipendio di un impiegato dello Stato. È stato un grande onore per me fare quel film, poi ne ho fatti altre 7-8 insieme a lui. Credo che in Paradiso ci siano tanti di quegli attori meravigliosi che formano le compagnie più belle del mondo. Andavamo tutti d'accordo, avevamo preparazione e educazione. Anche grandi famiglie alle spalle, certo.

L'appello di Enzo Garinei

"Oggi manca il rispetto", dice Enzo Garinei. La chiusura dell'intervista è un appello ma soprattutto una lezione di vita ai più giovani, un invito a guardarsi in faccia e a scambiarsi opinioni, a comunicare.

Sapevamo scambiarci un’opinione, un rispetto che purtroppo manca oggi: manca molto la comunicazione, non si comunica e non si sa per quale ragione. Dobbiamo tornare a parlare, abbiamo la fortuna di avere la parola: pensate agli animali, che comunicano attraverso l’orecchio. Vogliatevi bene, conta solo il cuore: ve lo grido, amatevi. Se buttiamo via l’amore, tutto è finito.

La morte del figlio Andrea Garinei

Andrea Garinei morì nel riserbo e nella totale discrezione. La notizia fu ufficializzata il 1 marzo 2016, a funerali già conclusi. Era l'erede di una dinastia teatrali tra le più importanti, figlio di Enzo e nipote di Pietro, colui che diede vita alla celebre compagnia di "Garinei e Giovannini". Aveva lavorato con i più grandi al cinema, in tv e al teatro, da Tornatore ("Il Camorrista") a Lamberto Bava ("Demoni 2"). In teatro, diretto da suo padre, in scena con "Scusi, lei ci crede ai miracoli" e "Ma va all'inferno".

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