La disuguaglianza sociale nel mondo è al limite della tollerabilità. Un rapporto

In Italia nel 2016 l’1% più ricco della popolazione era in possesso del 25% della ricchezza nazionale netta. Mentre da soli, i 7 primi miliardari detenevano una ricchezza superiore al 30% più povero dei nostri connazionali.  (foto / Eleanor Farmer - Oxfam) 
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Anche in Italia è così

La lotta alla povertà è sempre più ardua

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L’ingiustizia fiscale sulle spalle dei più poveri

  • Globalmente nel 2015 solo 4 centesimi per ogni dollaro raccolto dal fisco proveniva dalle imposte sul patrimonio, come quelle immobiliari, fondiarie o di successione. Questo genere di imposte ha subito una riduzione – o è stato eliminato del tutto – in molti paesi ricchi e viene a malapena reso operante nei paesi in via di sviluppo.
  • L’imposizione fiscale a carico dei percettori di redditi più elevati delle grandi imprese si è significativamente ridotta negli ultimi decenni. Nei paesi ricchi, per esempio, in media, l’aliquota massima dell’imposta sui redditi delle persone fisiche è passata dal 62% nel 1970 al 38% nel 2013. Nei paesi in via di sviluppo questa aliquota è ora in media al 28%.
  • Per 90 grandi corporation l’aliquota effettiva versata sui redditi d’impresa ha visto un drammatico calo tra il 2000 e il 2016, passando dal 34% al 24%.
  • Tenendo conto di imposte dirette e indirette, in paesi come il Brasile o il Regno Unito, il 10% dei più poveri paga, in proporzione al reddito, più tasse rispetto al 10% più ricco.
  • Se I’1% dei più ricchi pagasse appena lo 0,5% in più in imposte sul proprio patrimonio, si avrebbero risorse sufficienti per mandare a scuola 262 milioni di bambini e salvare la vita a 100 milioni di persone nel prossimo decennio.

Nel mondo 10 mila persone al giorno muoiono per il costo delle cure

Società più eque registrano anche condizioni di maggiore parità tra uomini e donne.

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