Hamburger day

Hamburger a Milano, i migliori da mangiare all’aperto e a domicilio

di Gabriele Principato

Classici, gourmet o d’autore. Ma anche veg o con pesce, come il tonno rosso. Sono gli hamburger più interessanti da mangiare anche in dehors a Milano, oppure ordinare delivery

Hamburger a Milano, i migliori da mangiare all'aperto e a domicilio

Un soffice bun che racchiude un burger di manzo italiano. Oppure una brioche siciliana farcita da deliziosa tartare di carne. E, ancora, versioni creative. Vegane. O di pesce. Alcune d’autore. Altre, invece, creazioni di nuovi locali e dark kitchen. Sono i più interessanti burger da mangiare in dehors a Milano (o da ordinare delivery senza muoversi da casa). Confort food per eccellenza, questi panini d’ispirazione americana — ormai profondamente riletti e proposti in chiave italiana —, hanno ha avuto nell’ultimo anno una crescita esponenziale di consumo. Il servizio di delivery Just Eat ha visto, ad esempio, un aumento del 27 percento degli ordini rispetto al 2019. E, è cambiato anche il momento di consumo, da perfetto fast food a pranzo, ora il 70 percento degli italiani lo predilige a cena: sia durante i weekend, che nel corso della settimana. Almeno stando alla ricerca realizzata da Uber Eats insieme a Nextplora.

Dove mangiare l’hamburger a Milano

Uno dei più amati indirizzi della città è «Al Mercato Steaks & Burgers» di Corso Venezia 18. Si tratta del nuovo locale dell’omonima insegna di via Sant’Eufemia, tempio di Eugenio Roncoroni, che nobilita e declina la tradizione delle steakhouse americane in due proposte, appunto «Steaks» e «Burgers». Tra i panini, tutti con la carne selezionata della Macelleria di Sergio Motta e macinata quotidianamente, troviamo proposte come l’Al Mercato Burger, con torchon di fois gras, cipolla pickled, jus di manzo, salsa speciale e pane liscio. Oppure, la versione Tartare con caprino all’erba cipollina, senape di Digione e pane liscio. Tutti i panini sono disponibili anche in versione vegana sostenibile con Heura Meat. Nel menu, però, c’è molto di più: piatti ispirati alla cucina classica e ai viaggi dello chef, dalla California alla Francia, dal Sudamerica al Medioriente, con un’attenzione crescente riservata alle verdure. Il dehors — del tutto una novità — è aperto a pranzo e a cena.

«Al Mercato Steaks & Burgers», Corso Venezia 18, Milano
«Al Mercato Steaks & Burgers», Corso Venezia 18, Milano

Una garanzia sono anche i burger della «Macelleria popolare con cucina» dentro il Mercato Comunale di piazza XXIV Maggio, affacciato sulla Darsena. Questo è il locale di Giuseppe Zen, il patron di «Mangiari di strada» di via Lorenteggio: qui i clienti hanno la possibilità di gustare sul posto le specialità di carne che vanno dagli arrosticini, allo scottadito, passando per il kebab e, ovviamente, burger come il «Panino con la Svizzera»: da scoprire. Del tutto una novità è, invece, la proposta di «Giolina»di via Bellotti 6. Che da qualche settimana ha arricchito il suo menu con i golosissimi hamburger di «Mio Cugino Alfredo». Si possono assaggiare comodamente seduti nel dehors. E sono un’ottima alternativa alle pizze dal cornicione alto che hanno reso nota questa insegna. Quali ordinare? La scelta è ampia. Tutte le materie che entrano nei bun artigianali — sempre accompagnati da chips homemade — sono iper-selezionate. Tra i più interessanti c’è quello con salsiccia di maialino nero lucano bio, caciocavallo Dop, patate e cime di rapa e maionese con ‘nduja calabrese.

«Giolina», via Bellotti 6, Milano
«Giolina», via Bellotti 6, Milano

In zona Bicocca c’è, invece, il «Fuorimano OTBP» (ossia: off the beaten path, «fuori dal sentiero battuto»). Con il suo dehors nel verde dall’aspetto urban — che si snoda fra i due capannoni industriali, finemente arredati, con tavoli in legno, poltrone e divanetti — propone aperitivi, cene e brunch nel week end. Protagonisti della cucina pizze gourmet (con lievito madre) e classici e golosi hamburger: come quello di chianina di Montecastrilli con cheddar, senape, ketchup, cipolla di Tropea Igp e fettine di cetriolo. Sui Navigli, invece, una tappa imperdibile è «Fud»,in via Casale 8.Il locale — aperto con successo qualche anno fa da Andrea Graziano e i fratelli Borgia — propone gli «am burger» realizzati con le migliori materie prime di selezionati piccoli produttori della Sicilia. Un esempio? L’Ors Burgher, con carne di cavallo, cipolla cruda, insalata mista, Canestrato al pepe, verdure selvatiche saltate all’aglio rosso di Nubia, olio evo, aceto e origano siciliano in pane casereccio con semi. Oppure, il Cis Burgher, con carne di manzo siciliano, pomodoro, insalata, olio evo, provola delle Madonie, Checiap e Maionese. Da provare anche le Onion Potetos, ossia degli spicchi di patate a pasta gialla con buccia, fritte in olio di semi di girasole e servite con cipolla rossa in agrodolce, pomodorini confit e rosmarino, accompagnate da Barbechiù sous. Al «Bulk», invece, è possibile trovare la versione del burger dello chef Giancarlo Morelli. Tradizionale, ma con ingredienti iper-selezionati. Da accompagnare con supplì serviti con salsa al pomodoro leggermente piccante. E, ovviamente, i leggendari cocktail.

Un burger di «Fud», via Casale 8, Milano
Un burger di «Fud», via Casale 8, Milano

I migliori burger: fuori Milano

Uscendo da Milano, c’è il «Ristorante Motta»a Bellinzago Lombardo. Le ragioni per andarci sono molte, a partire dal fatto che questo è il locale di Sergio Motta, uno dei macellai più capaci (e amati) d’Italia. Il suo hamburger — 300 grammi di carne iper-selezionata — è leggendario. Certo, è difficile fermarsi a quello. E non prendere, magari, una frittura reale di frattaglie. Oppure, il tenerissimo «bisteccone», una coscia di bue piemontese frollata minimo 40 giorni: un’esperienza per gli amanti della carne. Addentrandosi in Brianza, invece, un’indirizzo per mangiare dei burger davvero originali è «Pane & Trita», che aprirà a breve a Porta Romana a Milano. Intanto i suoi piatti si possono mangiare nei locali di Muggiò, Seregno e Villasanta. Si va dagli inediti sushi di carne — come gli uramaki di Black Angus in perle di riso croccanti, cremoso alla ‘nduja, pulled pork, senape al miele e cipolla croccante — a proposte golosissime come il Tartare Burger di Angus da 180 grammi con burrata, avocado, pulled pork , cranchy nachos alla curcuma, Philadelphia pink alla barbabietola, maio arcobaleno, il tutto in un bun artigianale rosa glitterato. Da provare anche la brioche siciliana col tuppo farcita di tartare: un’esperienza.

Un burger di «Pane & Trita»
Un burger di «Pane & Trita»

Spostandosi a Monza, c’è, invece, ci sono i nuovissimi burger gourmet del celebre ristorante siciliano «Il Moro», cha ha da poco inaugurato il suo dehors. Il locale della famiglia Butticè si trova nel centro della città — a pochi metri dalla stazione — e propone una linea di fish burger creativi: si va dal tonno burger (con mozzarella di bufala, salsa al passion fruit) al catalana burger, con gamberi, burrata, cipolle di Tropea, salsa di avocado, passando per lo spada burger alla milanese: realizzato con pesce spada (come lascia intuire il nome), provola, l’nduja di Spilinga. Per chi ama la carne, c’è anche il panino con bovino 100% italiano, con pancetta di Marco d’Oggiono, pecorino primo sale di Raffadali, lattuga, maionese e senape.

Burger delivery: gli imperdibili

Se i burger li si vuole ordinare delivery, le possibilità sono davvero tante. Una delle proposte più recenti è sorprendenti è quella di «UrBun». La nuova dark kitchen che è la rivelazione del momento, con i suoi homemade bao all’anatra e all’anguilla. E, ovviamente, un cheeseburger fatto a regola d’arte con carne di scottona, cheddar, lattuga e una BBQ dalla ricetta segreta. Il tutto, poi, proposto in degli irresistibili bun fatti in casa. E da accompagnare con patate fritte fermentate e nuggets di anguilla da gustare con salse autoprodotte. Dei burger, inoltre, esiste una divertente versione vegetariana con tempeh di soia, miso, lattuga, pomodoro, cipolla pickled e smoked mayo. Poi, ci sono quelli di «8Pus», il fish delivery dello chef stellato Giuseppe Iannotti, considerato una delle migliori proposte nate nell’ultimo anno. Il suo hamburger di tonno rosso (con cheddar stravecchio) è magnifico. Ma da provare sono anche l’hot dog di salmone e il lobster roll: che costa 28 euro perché ripieno di 130 grammi di gomiti di astice, schiacciati tra due fette di pane al latte di bufala e conditi con una maionese d’ostrica. Spedizioni in tutta Italia: «Ordini oggi per domani, o al massimo oggi per dopodomani».

L’hamburger di tonno rosso di 8Pus di Giuseppe Iannotti
L’hamburger di tonno rosso di 8Pus di Giuseppe Iannotti

Una variante divertente —anche se, in questo caso, non si parla di hamburger ma di panino — è la«Porco Brado Gin Box»: due porzioni di carne di cinta senese cotta 18 ore, pagnotte con grano antico e lievito madre, un vasetto di salsa artigianale alla cipolla e un altro di crema homemade di Jalapeño. Oltre a due mignon del toscano pluripremiato Sabatini Gin con delle toniche premium: per fare dei favolosi gin tonic. Poi, c’è «Golocious», la dark kitchen ospitata dall’hotel Nyx Milan. Nata in Campania e sbarcata a Milano all’inizio del 2021. Il suo menu si concentra in particolare sugli hamburger, declinati in stile food porn con qualche omaggio alla tradizione: come il Nerano Burger con 200 grammi di carne, fonduta cacio e pepe, zucchine fritte, provola e crema di zucchine alla Nerano. Un must è, invece,«Hamerica’s», il suo colossale New York contiene cheddar stagionato, bacon, pomodoro, insalata e salsa Thousand Island: una sorta di maionese rinforzata. Naturalmente non manca una versione vegana. E per contorno? Patatine fritte: a fiammifero, a barchetta o con la buccia. Poi, c’è «Sberla», la nuova creatura di Paolo Piacentini e Michela Reginato, già soci co-founders di «Cocciuto», brand celebre a Milano per la pizza moderna. Si tratta di una di tre dark kitchen, capaci di coprire l’intera area metropolitana del capoluogo lombardo. Il menu è suddiviso in hamburger, hot dog, fries e sweet. Le materie prime sono d’accellenza: a cominciare dal pane americano, soffice e gustoso grazie all’utilizzo delle patate per l’impasto, come da vera tradizione statunitense, passando per la carne Presidio Slow Food proveniente dall’azienda agricola piemontese «La Granda», fino ad arrivare alle salse speciali prodotte internamente. Una curiosità? Per il cheddar viene usato il West Country Farmhouse Dop: un formaggio vaccino a pasta semi cotta, perfetto per essere sciolto all’interno del panino.

La ricetta del burger perfetto

Per chi l’hamburger se lo vuole preparare comodamente a casa può affidarsi a qualcuna delle ricette d’autore pubblicate sul sito di Cook. Stando attenti ai più comuni e banali errori. Se la carne la si vuole ordinare delivery si può dare uno sguardo al sito de «Il Mannarino», che propone burger di manza lombarda — proveniente da piccoli allevamenti locali, senza alcuna aggiunta di additivi e conservanti, gluten free — macinato al momento . O, per chi cerca un po’ di originalità, a quello di «Wagyu Company», punto di riferimento in Italia per la pregiatissima carne giapponese di Kobe: caratterizzata da un’elevata morbidezza, estrema succosità, un sapore intenso ma estremamente delicato. Tutte caratteristiche legate al punto di fusione del grasso che scioglie a temperature molto basse, circa 28 gradi.