13 dicembre 2020 - 14:24

Primule nelle piazze italiane: come saranno i padiglioni per la vaccinazione contro il Covid

Per somministrare le dosi del vaccino agli italiani verranno isolati inizialmente 300 luoghi, poi nella fase di massa si arriverà a oltre 1.500 gazebo che, secondo il progetto di Boeri, saranno a forma di fiore e costruiti con materiali riciclati e biodegradabili

di Alice Scaglioni

Primule nelle piazze italiane: come saranno i padiglioni per la vaccinazione contro il Covid
shadow

L’idea della primula come simbolo per la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 viene da Pier Paolo Pasolini. Un paese di temporali e di primule, che raccoglie gli scritti dell’intellettuale tra il 1945 e il 1951, è il libro che ha ispirato l’architetto Stefano Boeri, ideatore del simbolo della campagna vaccinale. L’Italia da mesi è attraversata da una tempesta – la pandemia di Covid-19 – e ora è il tempo delle primule, e quindi della rinascita. Ma come funzionerà questa enorme campagna di vaccinazione, affiancata dalla campagna informativa per illustrare il piano ai cittadini? Lo hanno spiegato il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e l’architetto Stefano Boeri. Per somministrare le dosi del vaccino agli italiani verranno isolati inizialmente 300 luoghi, poi nella fase di massa si arriverà a oltre 1.500 gazebo. Gazebo che, secondo il progetto di Boeri, saranno a forma di fiore, sostenibili e simboleggeranno – anche nei materiali con cui verranno costruiti – la rinascita del Paese, ha detto Boeri. Il commissario Arcuri ha spiegato che stanno «elaborando un budget e anche la scheda del costo di realizzazione delle strutture. Pensiamo che ci saranno molte persone e molte aziende che svolgeranno questa funzione “pro bono” come ha fatto l’architetto Boeri. Molti ci regaleranno il frutto del loro ingegno affinché gli italiani si possano vaccinare».

Sul suo profilo Twitter Boeri ha condiviso poi alcune immagini di come appariranno i padiglioni per la campagna di vaccinazione contro il Covid. All’esterno sarà posizionato un totem informativo a forma di fiore che dovrà spiegare ai cittadini la campagna, anche grazie alla realtà aumentata. I padiglioni, che secondo Boeri dovranno avere la forma di un fiore per rendere ancora più penetrante il messaggio, avranno la pianta flessibile, consentendo di poter essere montata e smontata agilmente. La struttura e la pedana saranno in legno, mentre il rivestimento esterno in tessuto tessile. I materiali usati per la costruzione dei padiglioni saranno riciclabili e biodegradabili, ha aggiunto Boeri, e «come fiori si alimenteranno con la luce del sole e trasmetteranno, mi auguro, un senso di fiducia».

All’interno gli spazi verranno studiati in modo da gestire il flusso dei movimenti, separando le zone d’attesa dalle aree di somministrazione, così come quelle dedicate ai servizi per gli operatori e per i cittadini. La sfida, ha spiegato Boeri, è «quest’idea di un sistema di padiglioni, che in qualche modo sboccia, cresce, nelle piazza italiane e diventa il simbolo di un Paese che è stato il primo a essere colpito. Questo è il Paese che oggi può forse raccontare meglio di chiunque altro che la bellezza ci può aiutare in un momento così difficile – ha detto Boeri –. La bellezza delle piazze, delle nostre città e di un fiore che può farci capire che possiamo uscire da un momento di buio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT