12 giugno 2020 - 18:48

Aerei, stop al bagaglio a mano sui voli in Italia

Lo scrive l’allegato tecnico del Dpcm pubblicato in Gazzetta Ufficiale senza specificare le misure massime consentite. Si potrà salire soltanto con zaini e borsette

di Leonard Berberi

Aerei, stop al bagaglio a mano sui voli in Italia
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L’Italia vieta i bagagli a mano a bordo degli aerei. Dal prossimo 15 giugno i trolley finiranno tutti in stiva. È quanto stabilisce in poche righe uno degli allegati tecnici del Dpcm pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Una decisione destinata ad avviare contenziosi legali tra lo Stato e le compagnie aeree (in particolare low cost) anche perché per come è stata scritta la disposizione non specifica le dimensioni massime della valigia perché possa essere accettata come effetto personale da portare in cabina. Secondo le linee guida dell’Icao (l’organizzazione Onu per l’aviazione civile) si dovrebbe salire soltanto con borse e zaini che si possono depositare sotto al sedile di fronte. Le cappelliere insomma dovranno restare vuote.

Il testo

In poche parole l’allegato tecnico scrive: «Divieto di portare sull’aeromobile bagagli a mano di grandi dimensioni, al fine di limitare al massimo gli spostamenti e i movimenti nell’ambito dello stesso aeromobile». L’intenzione è quella di evitare che i viaggiatori si avvicinino troppo agli altri mentre si alzano per prendere qualcosa dalla cappelliera. Ma non è chiaro come questa norma potrebbe essere applicata correttamente. E le difficoltà logistiche per i vettori — oltre che per i passeggeri — non sono poche. Lo spazio in stiva, per esempio, è limitato. E diventa ancora meno nel caso di voli con diverse famiglie e bimbi piccoli con passeggini.

I ricavi delle low cost

Non solo. L’imbarco con il bagaglio a mano è una delle opzioni — a pagamento — offerto dalle compagnie low cost come Ryanair e Wizz Air. Una voce che vale centinaia di milioni di euro di ricavi ogni anno. Secondo Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, è più pericoloso depositare il bagaglio in stiva, toccato dai dipendenti dell’handling, che portarselo a bordo dove non viene spostato da nessun’altra persona. Ma è un tema destinato a far litigare ulteriormente i vettori a basso costo e il governo nazionale. «Abbiamo chiesto chiarimenti per poter attivare una procedura coerente e valida per tutti i voli», dice alCorriere un portavoce di easyJet (i cui voli in Italia riprenderanno proprio il 15). «Nel frattempo valuteremo ogni valigia in fase d’imbarco ed eventualmente le trasferiremo in stiva». «Abbiamo sempre consigliato ai nostri passeggeri di viaggiare leggeri», aggiungono da Ryanair.

Le altre criticità

Ci sono poi altri due aspetti che secondo i tecnici potrebbero presentare alcuni problemi. Nello stesso allegato viene disposta l’acquisizione «dai viaggiatori al momento del check-in online o in aeroporto e comunque prima dell’imbarco» di una «specifica autocertificazione che attesti di non aver avuto contatti stretti con persone affette da patologia Covid-19 negli ultimi due giorni, prima dell’insorgenza dei sintomi e fino a 14 giorni dopo l’insorgenza dei medesimi». E viene anche previsto «l’impegno, al fine di definire la tracciabilità dei contatti, a comunicazione anche al vettore ed all’Autorità sanitaria territoriale competente l’insorgenza di sintomatologia Covid-19 comparsa entro otto giorni dallo sbarco dall’aeromobile».

lberberi@corriere.it

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