IL NODO CONTROLLI
Test sierologici nei centri privati
di Sara Bettoni, Simona Ravizza
MILANO La domanda è ricorrente: «E adesso dove vado per fare il test sierologico?». La lista è lunga (ed è rappresentata nel dettaglio nella mappa in pagina). Sta di fatto che, dei 49 laboratori pubblici o accreditati della Lombardia che oggi analizzano già i tamponi per il servizio sanitario, nel giro di pochi giorni 14 privati hanno aperto anche all’attività a pagamento (o si stanno preparando a farlo a breve. Qui la lista completa dei centri convenzionati e non). Obiettivo: intercettare al di fuori dei programmi di screening pubblici chi è venuto a contatto con il Covid-19 tramite l’ormai nota ricerca degli anticorpi IgM (infezione recente) e degli IgG (infezione passata). Alcune realtà, come il Gruppo San Donato e il Centro cardiologico Monzino, hanno scelto di attivare convenzioni solo con aziende. Altre — come Multimedica, Auxologico, Synlab e Lifebrain — hanno aperto anche ai singoli cittadini: le richieste si sono moltiplicate in pochi giorni soprattutto a Milano, tant’è che per sottoporsi al prelievo del sangue nella maggior parte dei casi ora è necessaria la prenotazione. Si parte oggi, invece, al Cdi e in Humanitas (qui l’esame analizzerà solo la presenza di immunoglobine G). I grandi gruppi hanno punti di prelievo in tutta la Lombardia, altri nelle città di riferimento.
Per approfondire
La «folle corsa»
Poi ci sono i centri che, pur senza lavorare per il servizio sanitario, sono dotati di laboratori di microbiologia e, dunque, possono comunque offrire il test sierologico in base al provvedimento del 12 maggio con cui la Regione Lombardia disciplina la materia. Tra questi, il Santagostino (dove, dato il boom di richieste, sono bloccate le nuove prenotazioni fino a domani), il gruppo Habilita, il Centro biomedico bergamasco, il Medical Gamma del Lodigiano, e una miriade di laboratori privati cittadini. Insomma, nella Regione più colpita dal virus, è partita quella che il governatore Attilio Fontana definisce la «folle corsa» ai test sierologici. La delibera del 12 maggio dà l’autorizzazione a «tutti i laboratori di microbiologia e virologia o con sezione specializzata in microbiologia e virologia autorizzati e/o accreditati e/o a contratto». Può essere svolto con prelievo ematico o in modo rapido con poche gocce di sangue dal dito, ma questa seconda opzione è ritenuta decisamente meno affidabile. Dal momento che il test sierologico non ci dice se il Covid-19 è presente in questo momento viene considerato senza alcun valore diagnostico. È il motivo per cui la Lombardia permette ai privati di svolgere la ricerca degli anticorpi ma in caso di positività li obbliga a garantire anche il tampone (oltre, poi, ovviamente, a segnalare all’Asl chi deve rimanere in quarantena in attesa del suo esito). Per i centri che già svolgono i tamponi per la Sanità pubblica è più semplice garantirli, per gli altri il rischio è di fare attendere i cittadini giorni e giorni. In ogni caso, chi si lancia sul mercato privato e in contemporanea lavora per il pubblico deve garantire il 100 per cento di tamponi che effettuava prima del via libera. Ciò che riuscirà a processare in più potrà essere destinato solo per il 20 per cento alle richieste dei privati. I prezzi dei test sierologici oscillano dai 25 ai 95 euro. In caso di positività, il prezzo consigliato del tampone è di 62,89 euro (che saranno poi rimborsati ai cittadini dal servizio sanitario).
Costi e affidabilità
Esiste poi un sottobosco non riconosciuto dalla Regione di test sierologici, spesso a costi esorbitanti e dalla dubbia affidabilità. La sola Ats di Milano nelle ultime ore ha diffidato un ortopedico, un dentista, un’associazione che si occupa del trasporto dei malati e un consorzio di amministratori di condominio che, senza autorizzazione, propinavano test ai cittadini. Persone che, sfruttando la paura della gente, cercano di fare qualche soldo. Senza offrire certezze. Ricorda l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco: «Per verificare la presenza di anticorpi davvero protettivi bisogna, in realtà, fare un test assai complesso che richiede la verifica della neutralizzazione del virus».