7 gennaio 2021 - 21:14

Luisa Davanzali, la figlia del patron di Itavia: «Nuova flotta nel nome di papà»

Nasce ad Ancona Kairos Air con una cordata di imprenditori marchigiani. C’è anche l’ex ministro Francesco Merloni: «Opportunità di sviluppo per la nostra regione»

di Alessandro Fulloni

Luisa Davanzali, la figlia del patron di Itavia: «Nuova flotta nel nome di papà»
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Luisa Davanzali risponde al telefono pochi minuti dopo essere uscita dallo studio di un importante notaio di Ancona, Stefano Sabatini. È raggiante: «Sì certo, è vero: abbiamo appena firmato l’atto costitutivo — sono le prime parole della signora, 71 anni — con una trentina di soci, tutti marchigiani: è nata una nuova compagnia aerea, si chiamerà Kairos Air. Presto ci saranno anche i velivoli. Prevediamo almeno due Atr 72, i turboelica che imbarcano una settantina di passeggeri. La base d’armamento sarà qui ad Ancona. Ci saranno collegamenti con Milano, Roma e Napoli, poi vedremo gli sviluppi. Come mi sento? Emozionata. Ma in questo momento non posso non pensare a mio padre, ne sarebbe felice: ricominciare era il suo sogno».

«Il sogno di papà finì in quel 27 giugno 1980»

Luisa è la figlia di Aldo Davanzali, visionario imprenditore morto nel 2005 a 83 anni, ammalato di Parkinson e quasi dimenticato sebbene sia stato un pezzo gigantesco della storia dell’aviazione commerciale italiana. Legatissimo alle sue Marche, ex partigiano e laureato in Legge, Davanzali (leggi la sua storia sul sito Noi dell’Itavia) che sino ad allora era stato armatore, nel 1974 acquistò l’Itavia — rilevandola dal principe Giovanni Battista Caracciolo che l’aveva fondata qualche anno prima senza troppo successo — facendone in poco tempo una compagnia in grado di sfidare Alitalia sulle rotte nazionali. Quasi un’antesignana delle low cost: tanta flessibilità, tariffe contenute, i primi voli charter. E i circa 1.000 dipendenti che «lui — ricorda adesso Luisa — conosceva tutti per nome e cognome. Sì, quella dell’Itavia era una grande famiglia». Ma poi ci fu Ustica. «Il suo sogno finì in quel 27 giugno 1980, con la morte delle 81 persone a bordo del nostro Dc9 » sparito dai radar alle 20 e 59. Nell’incertezza delle prime ipotesi — si pensò subito a un’avaria a bordo — i voli vennero sospesi. Il 16 dicembre 1980 la licenza venne addirittura ritirata, facendo fallire Itavia messa sotto accusa per presunte violazioni delle norme sulla sicurezza aerea.

«Ad abbattere il Dc9 è stato un missile lanciato da un altro aereo»

La sua verità su ciò che accadde in quella terribile sera Davanzali la gridò subito, imbattendosi però in un muro di gomma: «Ad abbattere il Dc9 è stato un missile lanciato da un altro aereo». Un’affermazione che gli valse l’incriminazione per notizie false e tendenziose «ma per la quale non fu mai processato». Fa uno strano effetto ora pensare che Luisa Davanzali — assieme alla sorella Tiziana — sarà in prima fila in questo progetto di una nuova compagnia. «Mio padre — sospira commossa — è morto amareggiato e con questa nuova avventura vogliamo celebrarlo. Lui ha sempre tentato di vincere le cause, per dignità e amore della verità, ma purtroppo non ha visto ciò che è successo dopo, con la bella vittoria in giudizio» giunta lo scorso 23 aprile con la sentenza che ha condannato i ministeri dei Trasporti e della Difesa a risarcire — anche per i danni subiti — Itavia con la somma di 330 milioni di euro.

Merloni: «Il primo volo sarà il 1° luglio»

Assieme alle due sorelle, nella cordata — che vede la partecipazione di un vettore spagnolo, Air Nostrum, specializzato in collegamenti regionali — ci saranno una trentina di imprenditori tra i quali spicca Francesco Merloni, 95 anni, ex ministro dei Lavori pubblici con Amato e Ciampi, più volte parlamentare dc e titolare della Ariston. «Mi sono interessato del dossier Kairos Air da poco — spiega ora con entusiasmo l’ex ministro — dopo essermi rimesso dal Covid. Per le Marche è una grande opportunità, un’occasione per fare qualcosa di valido sotto il profilo turistico. Quando partiremo? Il primo volo sarà il 1° luglio».

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