25 dicembre 2019 - 12:20

Il Cimabue da 24 milioni ritrovato in cucina non lascerà la Francia

Il «Cristo Deriso» è una tavola di legno di 25 x 20 centimetri: era appeso nella cucina di un’anziana; per il governo è patrimonio nazionale da conservare nelle sue collezioni

di SEVERINO COLOMBO

Il Cimabue da 24 milioni ritrovato in cucina non lascerà la Francia
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Il Cimabue ritrovato in cucina e battuto all’asta per oltre 24 milioni di euro non lascerà la Francia. Il ministro della Cultura Franck Riester non ha firmato il certificato per l’esportazione. Il motivo? Il quadro di Cimabue è patrimonio nazionale: l’opera, che è stata acquistata da collezionisti cileni residenti negli Stati Uniti, non lascerà il Paese. La Francia ha vietato l’esportazione del Cristo Deriso, questo il titolo dell’opera, e intende conservarlo nelle sue collezioni nazionali. Il ministero ha annunciato il rifiuto a rilasciare il certificato «in seguito al parere della Commissione consultiva dei tesori nazionali».

Il dipinto era appeso nella cucina di un’anziana signora di Compiègne (piccolo comune a nord di Parigi) ed il suo valore è stato scoperto per caso. Si tratta di una tavola di legno di pioppo dipinta a tempera d’uovo su fondo dorato, che misura 25,8 centimetri per 20,3. Secondo la proprietaria era solo un’icona priva d’autore (almeno di un autore noto e famoso) ma, quando lo ha fatto stimare in occasione di un trasloco, è arrivata la bella sorpresa.

L’esperto d’arte Eric Turquin, chiamato per un expertise sulla (anonima) icona, assicura che l’opera è stata dipinta da Cimabue (Cenni di Pepo, Firenze, 1240 circa - Pisa, 1302 circa), pittore che fu anche maestro di Giotto. Considerato uno dei grandi innovatori dell’arte, Cimabue è noto per aver eseguito solo una decina di opere su legno, nessuna firmata: il Cristo Deriso sarebbe un elemento di un polittico del 1280 con scene della Flagellazione di Cristo. La piccola tavola, andata all’asta da «Actéon» il 27 ottobre scorso, ha raggiunto cifre da capogiro: la stima di partenza era compresa tra i 4 e i 6 milioni di euro, ma per aggiudicarsela si sono spesi 24.180.000 euro (tasse incluse).

Ora la doccia fredda per i nuovi proprietari, la collezione privata Alana che fa capo a una coppia di collezionisti cileni che vive negli Stati Uniti ed è specializzata nell'arte italiana del Rinascimento: il Cristo Deriso di Cimabue, il dipinto «primitivo» più costoso venduto all’asta, è patrimonio francese e non potrà lasciare il Paese.

A partire dalla notifica di questa decisione all’acquirente lo Stato ha un periodo di 30 mesi per fare un’offerta che tenga conto dei prezzi del mercato internazionale dell’arte. In alternativa, come previsto dal codice del patrimonio, è prevista la possibilità di una conciliazione. Nel frattempo l’anziana proprietaria che ha venduto la tavola è morta e gli eredi devono ora pagare un’imposta di successione che ammonta a circa 9 milioni di euro.

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