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25 giugno 2019 - 14:00

Lufthansa si riorganizza per ridurre le perdite (e si allontana da Alitalia)

di Leonard Berberi

Se non è una svolta di 180 gradi poco ci manca. Per fermare il calo dei profitti il Gruppo Lufthansa interviene drasticamente sulla divisione a basso costo Eurowings (con un rosso di almeno mezzo miliardo di euro negli ultimi due anni) e su Brussels Airlines due delle compagnie dell’agglomerato più grande dei cieli europei per passeggeri trasportati. Una scure che allontana — almeno per i prossimi mesi — le mire dei tedeschi nei confronti di Alitalia, riducendo così le opzioni a disposizione del governo italiano che dal 2 maggio 2017 ha di fatto messo sul mercato l’ex vettore di bandiera.

Il piano agli investitori

Di fronte agli investitori e agli analisti i vertici di Lufthansa hanno svelato la nuova strategia del gruppo. Una strategia in due parti e che sconfessa buona parte degli interventi degli ultimi tempi, anche con passaggi traumatici come il licenziamento in tronco — nel febbraio 2018 — dell’amministratore delegato del capo delle finanze di Brussels Airlines. La società ha annunciato la riorganizzazione di Eurowings (442 rotte, 139 aerei, oltre 27 milioni di passeggeri nel 2018): stop ai voli intercontinentali (che saranno trasferiti a Lufthansa), ulteriore focus sul breve e medio raggio (il terreno delle low cost Ryanair, easyJet, Wizz Air, Vueling), semplificazione logistica e operativa (un solo certificato di operatore aereo al posto degli attuali quattro), standardizzazione della flotta (con Airbus A319, A320 e A321) e riduzione dei costi del 15% («entro il 2022»).

Il futuro di Brussels Airlines

La seconda parte riguarda Brussels Airlines, la compagnia belga con base a Bruxelles al 100% del Gruppo Lufthansa. Un acquisto che nei piani di Carsten Spohr, numero uno del colosso tedesco dei cieli, doveva essere integrato in Eurowings per poter poi gestire i collegamenti di lungo raggio. L’ottobre scorso Christina Foerster, ad di Brussels Airlines, spiegava che il processo si sarebbe concluso «entro la fine del 2020», provocando più di qualche malumore a Bruxelles dal momento che la loro compagnia finiva nel segmento a basso costo di Lufthansa. Non sarà più così: a Colonia hanno deciso che Brussels Airlines rientrerà nella sezione «Network» (assieme a Lufthansa, Swiss e Austrian Airlines), ma questo avverrà con più di qualche sacrificio che sarà annunciato nei prossimi mesi.

Gli sforzi sui costi e i ricavi

In parallelo proprio il blocco «Network» dovrà ridurre i costi operativi dell’1-2% l’anno e lavorare per incrementare i ricavi del 3% nel 2022. Tutte iniziative che — spiegano fonti di Lufthansa — dovrebbero costringere a una pausa nel processo di allargamento attraverso le acquisizioni. Da tempo gli occhi di Lufthansa sono puntati su tre obiettivi: Condor (per il segmento turistico), Norwegian Air (per il Nord America) e Alitalia (in particolare per il mercato italiano e il Sudamerica). Ma dopo lo shopping — ancora doloroso — di gran parte del gruppo Air Berlin a Colonia ritengono sia meglio stabilizzarsi nel breve-medio periodo.

Le ricadute su Alitalia

Una decisione che ha un duplice effetto sul processo di vendita di Alitalia. Da un lato «semplifica» al governo la decisione sui possibili acquirenti dell’ex compagnia di bandiera italiana, ma dall’altro abbatte le alternative al consorzio Ferrovie dello Stato-Ministero dell’Economia-Delta Air Lines che cerca un quarto partner (l’opzione più quotata resta Atlantia) mentre prova a intuire le intenzioni di Claudio Lotito e del gruppo Toto. Il 15 luglio scade il termine — prorogato diverse volte — per la presentazione dell’offerta vincolante per Alitalia da parte di FS.

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