TRASPORTI

Le due Alitalia e il curioso caso dei voli verso gli Usa

di Leonard Berberi

Le due Alitalia e il curioso caso dei voli verso gli Usa

Washington autorizza Alitalia in amministrazione straordinaria a operare voli tra Italia e Usa trasportando anche i passeggeri di Etihad e Kenya Airways arrivati nel nostro Paese. Ma tra le rotte ce ne sono alcune che la nuova Alitalia — prevista in decollo da aprile 2021 — non intende operare e altre che prevede di avviare negli anni successivi. La curiosità emerge dalla lettura dei documenti scambiati prima di Natale tra i consiglieri legali statunitensi della compagnia tricolore e il Dipartimento americano dei Trasporti.

Le richieste

Il 4 dicembre gli avvocati dello studio legale specializzato KMA Zuckert — con uffici a due passi dalla Casa Bianca — hanno chiesto al Dipartimento dei Trasporti l’ok ad apporre il codice di volo «EY» di Etihad Airways sui collegamenti operati dagli aerei di Alitalia tra Roma Fiumicino e New York-JFK, Boston, Miami, Los Angeles, San Francisco, Washington, Chicago e tra Milano Malpensa e New York-JFK. Cinque giorni dopo hanno inoltrato un’altra richiesta analoga, stavolta per inserire il codice «KQ» (Kenya Airways) per voli in codeshare tra lo scalo romano e le città americane.

Come funziona

Questo vuol dire che chi vola da Abu Dhabi e Nairobi verso gli Stati Uniti potrà acquistare un biglietto con il primo volo operato da Etihad e Kenya Airways per Roma Fiumicino (e Milano Malpensa) e il secondo gestito da Alitalia verso le città americane designate. Viceversa dagli Usa il passeggero può comprare un viaggio verso Abu Dhabi e Nairobi che preveda uno scalo a Roma (o Milano) nell’ambito degli accordi commerciali di codeshare, cioè di condivisione dei codici di volo.

Il via libera

Il 22 dicembre i funzionari del Dipartimento dei Trasporti rispondono a entrambe le richieste, dando il via libera in virtù degli accordi tra i vettori e tra i Paesi. Ma quello che a Washington ignorano è che l’autorizzazione non è detto che abbia un seguito. Il piano industriale annunciato pochi giorni fa da Italia Trasporto Aereo — la newco pubblica creata per rilanciare il marchio Alitalia — non prevede di operare voli commerciali a Milano Malpensa, incluso quindi quello per New York.

Le rotte

Non solo. Qualche variazione c’è anche sui collegamenti da Roma Fiumicino. Perché se quelli per New York, Boston, Washington, Miami e Los Angeles sono previsti operativi da subito nel business plan di ITA, altre rotte dovrebbero partire più avanti. Il volo per Chicago, per esempio, dovrebbe decollare di nuovo nel 2022, quello per San Francisco — di fatto mai partito perché previsto nel giugno 2020, ma poi è arrivato il coronavirus — dovrebbe iniziare non prima del 2023.

Gli asset

Fonti di Alitalia in amministrazione straordinaria spiegano al Corriere che la richiesta è stata inviata a prescindere dalle mosse di Italia Trasporto Aereo e a tutela degli asset dell’attuale aviolinea. Se e quando la newco comprerà tutti o parte di questi asset toccherà al vertice — l’amministratore delegato-direttore generale Fabio Lazzerini e il presidente Francesco Caio — decidere se sfruttare questa opzione oppure rivoluzionare il sistema degli accordi commerciali e quindi muoversi diversamente.

lberberi@corriere.it

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