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12 giugno 2020 - 15:17

Alitalia, verso la nomina di Lazzerini L’eredità degli asset di Air Italy

di Fabio Savelli

La ministra Paola De Micheli ha confermato «l’imminente costituzione della newco Alitalia, lo sviluppo degli obiettivi del piano industriale e la valutazione, nel contesto di questo mandato, di un’eventuale integrazione alla nuova Alitalia di alcuni asset di Air Italy». Si legge in una nota del Mit al termine dell’incontro su Air Italy con sindacati e liquidatori della compagnia.Ancora pochi giorni — come scritto dal Corriere della Sera — e poi partirà la nuova Alitalia. Fonti parlano dei primi giorni della prossima settimana per dare vita alla newco che rileverà i rami d’azienda della compagnia in amministrazione straordinaria dando vita all’ennesimo rilancio della compagnia usufruendo della dotazione di capitale per 3 miliardi inserita nel decreto Rilancio. La guida del vettore dovrebbe essere affidata a Fabio Lazzerini, attuale capo del business, figura che internamente gode di grande stima.

Esperto di trasporto aereo, ha lavorato senza sosta anche in questi tre mesi di pandemia diventando un vero punto di riferimento. Ha superato diversi colloqui ed è una scelta condivisa da tutti i ministeri coinvolti, da quello dei Trasporti allo Sviluppo economico e al ministero del Tesoro, che diventerà l’azionista di controllo di questa prima fase. Una scelta collegiale che verrà annunciata insieme a quella del presidente su cui non è ancora stato sciolto il riserbo. Non farà parte della compagine dirigenziale Alfredo Altavilla, ex numero uno in Europa di Fiat-Chrysler, che pure era stato sondato. Il piano industriale, a cui sta già lavorando Lazzerini, dovrebbe essere condiviso a breve con i consulenti di Rothschild.
Filtra la volontà di mantenere una flotta superiore ai 100 velivoli, più realisticamente 105 ma in una prima fase il numero di aeromobili coinvolti sarà inferiore per le complessità di mercato con una domanda in forte contrazione e lo risoluzione di alcuni contratti di leasing.

Fonti romane parlano della necessità di non appiattirsi sul corto e medio raggio evitando una guerra senza quartiere con le lowcost anche se le avvisaglie di questa ripartenza denotano una sovrapposizione dell’offerta con questi vettori che denunciano norme anticoncorrenziali sui contratti per privilegiare Alitalia in ripartenza. La volontà, con 3 miliardi a disposizione, è quella di costruire un’offerta adeguata sul lungo raggio più remunerativo ma dovrà essere costruita un’alleanza internazionale dopo la risoluzione della joint-venture con Delta di fine maggio al termine dei sei mesi di immunità. Resta un accordo di codesharing sul mercato Usa, ma ora Alitalia ha le mani libere per far parte di un network diverso da SkyTeam ove trovasse una sponda con Lufthansa che però è chiamata ad un piano lacrime e sangue e ha avuto bisogno di 9 miliardi.

Il 100% di Alitalia in mano pubblica servirà per l’abbrivio poi il capitale verrà aperto a soci privati, alcuni dei quali hanno avuto accesso alla dataroom in un momento pre-pandemico. Si farà il possibile per mantenere l’attuale perimetro di addetti, ma sarà inevitabile una riduzione.

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