AEREI
Nuova Alitalia, la Corte dei Conti registra il decreto: decolla la newco
di Leonard Berberi
La Corte dei Conti ha registrato il decreto di costituzione di «ITA — Italia trasporto aereo Spa», la società pubblica creata per rilanciare Alitalia dalla quale prenderà parte degli asset, a partire dal marchio. È quanto apprende il Corriere della Sera da fonti governative che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a discuterne con la stampa. Si tratta di un passaggio fondamentale per poter dare il via ufficiale. La newco inizia con un capitale sociale di 20 milioni di euro, ma secondo il decreto «Rilancio» la dotazione finanziaria complessiva arriva a 3 miliardi.
I vertici
La registrazione della Corte dei Conti, giovedì 29 ottobre, arriva venti giorni dopo la firma — venerdì sera, 9 ottobre — del decreto di costituzione da parte dei quattro ministri competenti (Economia, Trasporti, Sviluppo economico e Lavoro) al quale è stato allegato lo statuto della società . All’articolo 3 del decreto («Nomina del Consiglio di amministrazione») vengono indicati anche i vertici: Fabio Maria Lazzerini amministratore delegato e Francesco Caio presidente. A loro si affiancano sette consiglieri. La newco, poi, ha «sede legale nel Comune di Roma».
Il primo Cda
La prossima tappa è la prima riunione del Consiglio di amministrazione di «Italia Trasporto Aereo Spa» che potrebbe esserci la prima settimana di novembre. Da quel momento — fa notare una fonte ministeriale — scatteranno anche i 30 giorni per redigere il piano industriale da inviare alle commissioni parlamentari di Camera e Senato che avranno altri 30 giorni per fornire un parere. In parallelo bisognerà convincere la Commissione europea della bontà del progetto e, soprattutto, del fatto che la newco sia separata dall’attuale Alitalia. A quel punto, come scrive il decreto, «la società procede all’integrazione o alla modifica del piano industriale, tenendo conto della decisione della Commissione europea».
Il piano industriale
«Il piano industriale lo faremo con il management dell’azienda e utilizzando advisor di vario tipo, però ci tengo molto che sia un piano industriale partecipato», ha detto Lazzerini durante un convegno sul cargo aereo. «Nei prossimi mesi dobbiamo disegnare compagnia che vogliamo avere fra cinque anni — ha aggiunto — e che ha bisogno di ribaltare la proporzione tra lungo e corto raggio. Fra cinque anni dovremo avere un vettore che ha una pesante proporzione sul lungo raggio».
I dossier
I dossier sul tavolo di Lazzerini e Caio sono diversi: il piano industriale dovrà indicare tra le altre cose il numero dei dipendenti della newco, le dimensioni della flotta e il suo rinnovo nel medio periodo, il network, le alleanze internazionali. Anche se la newco si chiama ufficialmente «ITA» in realtà volerà nel 2021 con il logo di Alitalia, avrà il codice di volo della compagnia tricolore (AZ) e anche quello del biglietto (che inizia con 055), così come si prenderà — secondo gli analisti stranieri — anche il programma fedeltà «MilleMiglia». Tutti asset che dovranno essere acquistati dall’amministrazione straordinaria e che, come raccontato dal Corriere, valgono circa 220 milioni di euro.
La crisi mondiale del settore
Il business plan in ogni caso dovrà essere «elastico» visti gli effetti che il coronavirus avrà sul trasporto aereo. Secondo l’ultimo studio della società AlixPartners il traffico passeggeri nel mondo tornerà ai livelli pre-pandemia soltanto tra il 2024 e 2026. In Italia nel periodo gennaio-settembre di quest’anno gli aeroporti hanno registrato un calo del 69,6% dei passeggeri transitati. Nemmeno i due mesi di picco — luglio e agosto — hanno attenuato più di tanto le perdite. Da novembre, poi, il settore del trasporto aereo in Europa entra in ibernazione almeno fino al termine di marzo 2021, con la maggior parte dei vettori che volerà il 20% di quanto muoveva un anno prima.
lberberi@corriere.it